Le processioni del venerdì santo: la storia di San Valentino in Abruzzo Citeriore

In tutto l’Abruzzo si sono svolte le processioni del venerdì santo che precede la pasqua. Tra queste c’è anche quella di San Valentino in Abruzzo Citeriore, un piccolo comune della provincia pescarese, che in una serata come questa abbraccia l’avvento di moltissime persone.
SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE. Nel venerdì che precede la pasqua, come da tradizione, si sono svolte le processioni del cristo morto in tutto l’Abruzzo. Tra queste c’è anche quella di San Valentino in Abruzzo Citeriore, un piccolo comune della provincia pescarese, che in serate come queste abbraccia l’avvento di moltissime persone. Don Rocco, parroco di San Valentino dal 2018, ci racconta con orgoglio lo svolgimento di quella che: “non è in realtà una processione bensì una Sacra Rappresentazione”. Il parroco spiega: “Quella di San Valentino si può definire a tutti gli effetti una Sacra Rappresentazione, fatta con le statue ed è una tradizione secolare unica in Abruzzo. La rappresentazione ha come riferimento tre scene: la prima è la processione di quelli che in dialetto sono “i ciciarotti”, che una volta erano la “confraternita della buona morte”, sono i primi ad uscire dal duomo dei santi Valentino e Damiano ed aprono la processione innalzando una bandiera. Sono tutti incappucciati e a piedi nudi, alcuni portano una croce, altri una grossa fune. Tutti segni di penitenza.
La seconda scena, quella principale, è quella composta da san Giovanni, il discepolo più amato; la Veronica che tiene in mano il telo con cui ha asciugato il volto di Gesù; la Maddalena che è la discepola per eccellenza e l’unica a credere nella resurrezione, tanto da portarne poi l’annuncio, e il Cristo morto. Le statue che rappresentano il Cristo e san Giovanni sono portate sulle spalle dai ciciarotti incappucciati, mentre la Veronica e la Maddalena vengono portate dalle donne. Le prime due scene vedono una processione unica. La terza scena invece, è quella che rappresenta la Madonna in cerca di suo figlio ed è seguita solo dalle donne vestite in lutto, che intonano un coro di lamento.” "Il momento più toccante della processione è quello che avviene in piazza san Nicola. Qui la Madonna addolorata, accompagnata dalle donne, incontra san Giovanni, accompagnato dalla processione, e riceve da lui l’annuncio della morte del figlio. La Madonna continua il cammino e incontra suo figlio, si volta e vede il suo corpo morto. L’ultimo momento della rappresentazione è accompagnato dai canti del Miserere, che accompagnano il Cristo, e quello delle donne che accompagnano la Madonna. Intrecciandosi creano un momento di emozione che è il vertice della Sacra Rappresentazione.”
Don Rocco chiude il racconto sottolineando l’importanza di questo evento per una parrocchia e un comune piccolo come il suo: “Per la serata del venerdì santo c’è sempre una grande adesione e una vicinanza particolare della nostra comunità. Il nostro, fra i tanti paesi della Maiella, vede ancora la partecipazione di tanti ragazzi e famiglie giovani, questo mi rende molto orgoglioso. In un momento in cui si parla molto di spopolamento e di restanza, le cerimonie di questo tipo sono fondamentali”.
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