Luciani boccia il comitato Salva Sirena: «Vecchi riti»

Il sindaco di Francavilla accusa i componenti del gruppo che si oppone alla parziale demolizione del palazzo di essere “anti” senza fare proposte

FRANCAVILLA. Il sindaco Antonio Luciani boccia sul nascere il comitato “Risorgi Sirena”, recentemente costituito per opporsi alla parziale demolizione di palazzo Sirena, così come prospettato dall’amministrazione comunale per ridisegnare il cuore del centro della marina. «Viviamo strani giorni fatti di modalità antiche e invece i francavillesi non hanno paura del futuro», afferma Luciani in una nota, «ed è strano l’atteggiamento di chi non vuole accettare il fatto che questi riti non raccolgono più consenso. Io invece voglio scrivere un’altra storia, immaginare e preparare giorni migliori, discutere con chi, come i cittadini, si confronta con la realtà e assume decisioni. E allora penso che fare sia meglio che parlare, che i comitati o le raccolte firme siano poco utili».

«La democrazia ha le sue regole», incalza il sindaco, «che stabiliscono una maggioranza e una opposizione attraverso strumenti di partecipazione. Poi esistono i “vorrei ma non posso” che non accettano le regole e si costituiscono in comitati dai nomi fantasiosi, sempre loro, gli stessi», accusa Luciani, puntando il dito, in particolare, contro quegli avversari politici che si sono schierati contro alcune scelte rilevanti, dal punto di vista urbanistico, della sua amministrazione. «Ora è la volta del ”Salva Sirena”, un comitato che suggerisce senza precisare le soluzioni, che negli incontri non chiarisce cosa si deve fare e con quali fondi ristrutturare un palazzo che si trova in uno stato di degrado irreversibile. Insomma, gli “anti” di cui la nostra storia degli ultimi anni è piena. Ripenso ai consigli comunali, infatti, ai voti contro e alle astensioni che descrivono alcuni esponenti di questo esercito della salvezza. Io, al contrario, ho già spezzato il filo dell’atteggiamento troppo attendista e riflessivo, quello che è accaduto a Francavilla negli ultimi venti anni, e ho scelto di fare il sindaco di Francavilla in maniera coraggiosa, ardita, innovativa. C’è molto poco da salvare nella città che ho ereditato. Se c’è una cosa da salvare è Francavilla tutta, la città delle strade da rifare, dei marciapiedi divelti, della pubblica illuminazione ai minimi termini, delle scuole da rifare, dei debiti da sanare. La Francavilla salvata è quella che voglio lasciare ai nostri figli. Dai giovani mi aspetterei un atteggiamento più coraggioso ma questo dimostra che non tutti i giovani sono giovani. La demagogia», conclude ilsindaco, «è un binario morto che non percorrerò mai e questa cosa non è negoziabile».

Giuseppina Gherardi

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