«Ma anche il percorso ciclabile è insicuro»
Denuncia di Pescara bici, diminuiscono gli spazi: «Incroci pericolosi anche per i pedoni»
PESCARA. «In tutta Pescara oggi non si arriva a 20 chilometri di piste ciclabili. Tolta la Strada parco, a causa del passaggio della filovia, il dato scende ulteriormente a meno di 15 chilometri. Il conto è presto fatto: 16 centimetri a testa di piste ciclabili per ogni residente». A fare il calcolo tra i chilometri destinati agli amanti delle due ruote e quelli destinati al passaggio delle automobili è Giancarlo Odoardi, presidente dell’associazione Pescara bici. «In base alle norme europee sulla mobilità sostenibile», sottolinea Odoardi con una punta di rammarico, «in ogni città dovrebbe esserci un metro di pista ciclabile a testa per ogni residente. Quindi Pescara dovrebbe avere 120 chilometri destinati alle biciclette. Un’utopia». L’associazione che difende il diritto a una mobilità alternativa, si unisce al coro di no contro il passaggio di Filò sulla Strada parco.
I lavori, attualmente completati per l’80 per cento, hanno mostrato come, in alcuni tratti del vecchio percorso della ferrovia, il tracciato destinato ai pedoni coincida con quello delle biciclette. «La realizzazione dell'opera, che avviene a 20 anni dal suo concepimento, procura oggi un grave danno socio-ambientale ai cittadini, sopprimendo un’area di mobilità ciclopedonale, socializzazione e ricreazione unica a Pescara», sottolinea Antonella De Cecco dell’associazione No filovia, «il tracciato è caratterizzato dalla presenza di ben 22 fermate, 19 incroci e 152 semafori che rallenteranno inevitabilmente la circolazione veicolare mare-monti, peggiorando la qualità dell’aria». Secondo i comitati civici, inoltre, il percorso è inadeguato poiché «il capitolato d’appalto non prevede alcuna voce di spesa per l’indispensabile consolidamento strutturale della Strada parco, la cui composizione risulta inidonea al passaggio di un mezzo che pesa circa 26 tonnellate a pieno carico». «Sono esclusi dal capitolato», scrivono nelle osservazioni presentate al Comitato Via, «persino i costi di installazione delle barriere fisiche di protezione (previste dalle prescrizioni ministeriali) da applicare su entrambi i lati del tracciato per impedire, a fini di sicurezza, i pericolosi attraversamenti pedonali se non nei pochi punti consentiti da appositi segnali semaforici».©RIPRODUZIONE RISERVATA