Missione su Marte, c’è anche un pezzo d'Abruzzo
Il robot Rover che sbarcherà nel 2020 sul pianeta rosso è protetto da una super capsula costruita all’Aquila dalla Elital elettronica italiana
L'AQUILA. Un pezzo d'Abruzzo vola su Marte. La Elital elettronica italiana, una delle ultime eccellenze dell'ex polo elettronico dell’Aquila, specializzata nella componentistica del settore aerospaziale, ha costruito il sistema di movimentazione e trasporto del Rover, il mezzo che verrà utilizzato per Exomars del 2020, la missione su Marte alla ricerca di forme di vita, ma con un approccio che risponda ai requisiti internazionali sul rispetto ambientale degli altri pianeti. La camera sterile progettata e realizzata dalla Elital dell'Aquila conterrà il Rover, come in uno scrigno, proteggendolo da colpi e vibrazioni e mantenendo costante il livello di temperatura, preservando così il sistema dalla contaminazione di spore e batteri. Tra qualche giorno, terminata la fase di collaudo, la camera sterile verrà trasferita a Stevenage, nel Regno Unito, dove la società Airbus provvederà all'assemblaggio dei dispositivi del Rover.
Due anni di progettazione e uno di lavorazione, per ottenere il sistema di movimentazione della navicella che esplorerà il pianeta Marte. «Questo progetto», spiega Guido Arista, responsabile tecnico commerciale della Elital, «è la massima espressione di quanto sia complesso movimentare dei sistemi spaziali di tipo scientifico. In questo caso, il Rover di Exomars è parte di una missione che deve rispondere a due esigenze: analizzare la possibilità di vita su Marte e farlo rispondendo alle regole di non contaminazione, il Planetary Protection. È necessario, pertanto, che il Rover e la navicella che atterreranno su Marte, non portino tracce di vita dalla Terra».
Il Rover verrà integrato all’interno di una camera sterile, Iso7hc, e subirà periodicamente dei cicli di pulizia e decontaminazione. «Un sistema complesso che vede impegnate, insieme alla Airbus, molte aziende a livello internazionale», evidenzia Arista, «per la necessità di movimentare i componenti della missione spaziale, eseguire test e verifiche e portare tutta la navicella verso il vettore che la lancerà».
«È stato un lavoro impegnativo», spiega Simone Colella, responsabile del team di ingegneria meccanica della Elital, «dovendo rispettare rigidamente le normative di non contaminazione planetaria imposte dall’Esa. Abbiamo curato minuziosamente ogni dettaglio, utilizzando solo materiali nobili e qualificati. Il progetto ha richiesto una lunga fase di analisi, dalla struttura alla cinematica, alle interfacce verso il Rover».
«Exomars è un nuovo progetto di dimensioni importanti», infine dichiara Domenico Di Gregorio, responsabile di produzione dell'azienda aquilana, «fa parte di un tema d’interesse mondiale, i cui requisiti fuori dal comune sono stati una vera sfida per tutto il nostro team: un caso esemplare di capacità di fare sistema con partnership locali e internazionali».