PESCARA

Morte Tommaso De Vita, il sogno spezzato dalla malattia

13 Febbraio 2025

Al quarto piano dell’ospedale di Pescara voleva realizzare il suo sogno. Continuava a studiare e lavorare per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia. Un piano più in su, al quinto, il suo inferno

PESCARA. Al quarto piano dell’ospedale di Pescara voleva realizzare il suo sogno. Continuava a studiare e lavorare per la specializzazione in Ostetricia e Ginecologia. Un piano più in su, al quinto, il suo inferno. Tommaso De Vita, medico di 32 anni, martedì scorso poco dopo le 13 si è lanciato dalla finestra al quinto piano del reparto di Ematologia del Santo Spirito. Era ricoverato in day hospital per alcuni accertamenti nel reparto di Ematologia, diretto dal professor Mauro Di Ianni. Da marzo dello scorso anno De Vita aveva scoperto la malattia. Ogni giorno lottava contro quel mostro, provando già diverse terapie. Ma le sue condizioni sono continuate a peggiorare. Martedì, poco prima dell’ennesima terapia a cui lo avevano accompagnato anche i suoi genitori, il giovane ha deciso di farla finita. Nessun biglietto, nessun messaggio lasciato sul letto. 

Un volo di circa 15 metri dalla finestra del reparto e l’impatto violentissimo con il cemento. Per atto dovuto la Procura ha aperto un fascicolo (il pm è Anna Benigni) per fare chiarezza sul movente e ricostruire la dinamica. Nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia sul corpo del giovane. Originario di Taranto, De Vita era arrivato a Pescara per seguire il sogno del camice bianco. Dopo la laurea in Medicina all’università di Chieti, il medico aveva scelto di specializzarsi in Ginecologia e Ostetricia. Avrebbe dovuto concludere il percorso già alcuni mesi fa, a novembre 2024, insieme ai suoi amici e colleghi con cui aveva passato 5 anni di studio e lavoro. Ma inevitabilmente i tempi si erano allungati dovendo fronteggiare un qualcosa di più grande di lui. 

«Con il cuore spezzato piangiamo la perdita di un collega, ma soprattutto di un amico», è il messaggio di cordoglio della Clinica Ostetrico-Ginecologica dell’ospedale di Chieti dedicato al 32enne, «con la tua intelligenza, la tua simpatia, la tua instancabile dedizione, hai alleviato la sofferenza delle pazienti e alleggerito i turni di lavoro. Purtroppo la vita ingiusta non ti ha dato tregua. Il peso della malattia, la paura, il dolore, la solitudine di chi è abituato a curare, ma fatica a essere curato, ti hanno spinto oltre il limite. Non avremmo voluto dirti addio così. Non avremmo voluto lasciarti andare senza riuscire a stringerti ancora, a farti sentire tutto il bene che ti circondava. Riposa in pace, Tommy. Ti porteremo per sempre nei nostri cuori». Cordoglio e commozione anche nell’ospedale di Pescara. «Ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare al suo fianco», scrive in una nota il direttore Asl di Pescara Vero Michitelli, «un giovane medico brillante, dedito alla cura degli altri, che affrontava con coraggio la sua battaglia contro una grave malattia. 

La notizia della sua morte, avvenuta in circostanze tragiche, ci addolora profondamente e ci lascia sgomenti. In questo momento di dolore, ci uniamo alla famiglia e agli amici, porgendo le nostre più sentite condoglianze». «Un ragazzo dedito al lavoro», racconta il direttore del dipartimento Materno infantile Maurizio Rosati, «con grande spirito di sacrificio. Era ben voluto da tutti e tutti gli volevamo bene. È una notizia che ci ha sconvolto». Fra le sue esperienze, De Vita aveva anche partecipato alla raccolta dei dati finalizzata poi alla scoperta della tecnica innovativa di “Chirurgia senza anestesia e senza cicatrici”, che permette di fare un'isterectomia senza dolore, senza cicatrici e senza anestesia. A seguito della tragedia, la Asl ha deciso di rimandare al 24 febbraio l’evento di consegna dell’attrezzatura e del materiale acquistato con i fondi del premio Speciale del volontariato e della solidarietà Piero Setta 2024