No all’abbattimento raccolta di firme per palazzo Sirena

Iniziativa del capogruppo dei Democratici per Francavilla che chiede anche l’intervento della Sovrintendenza

FRANCAVILLA. I Democratici per Francavilla chiedono l’intervento della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggisti per salvaguardare l’integrità di palazzo Sirena, annunciando una raccolta di firme contro la parziale demolizione del vecchio edificio. «Alcuni giorni or sono l’amministrazione comunale del sindaco Luciani ha palesato l’intenzione di voler abbattere il palazzo Sirena, in particolare l’edificio più vecchio di stampo razionalista, datato da alcuni storici locali alla fine degli anni ‘40», scrive il capogruppo Stefano Di Renzo, rivolgendosi al sovrintendente regionale, Alessandra Vittorini, per chiedere la verifica dell’esistenza di un vincolo storico-paesaggistico sull’edificio simbolo di Francavilla.

«Appare chiaro», aggiunge, «come per molti cittadini questa sia una scelta scellerata che segnerebbe negativamente e per sempre l’identità della nostra città. Si ritiene che il palazzo Sirena non debba essere abbattuto, in quanto immobile che in seguito ad accurate ricerche potrebbe risultare anche avere più di 70 anni di vetustà e perciò soggetto a presunzione di vincolo d’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico». Al di là dei vincoli, Di Renzo rileva «che il palazzo Sirena risulta essere una struttura con un grande valore per la memoria collettiva della città, è un riferimento culturale ed architettonico imprescindibile; eliminarlo sarebbe una follia».

Nel ripercorrerne la storia, il consigliere d’opposizione ricorda che la struttura originaria in stile liberty (costruita nel 1886 su progetto di Antonino Liberi ma distrutta dalle mine tedesche fra il 1943 e il ’44), nel dopoguerra venne sostituita dal nuovo palazzo Sirena (ricostruito dal Genio civile su progetto dell’ingegnere razionalista Vittorio Ricci). La struttura ridivenne il cuore pulsante della Francavilla turistica, ospitando spettacoli con artisti di grande risonanza.  Nel 1983, venne bandito il concorso per l’ampliamento e all’inizio degli anni ’90, grazie a un finanziamento a fondo perduto di circa 5 miliardi e 800 milioni di lire, venne avviata la costruzione dell’attuale torre del centro congressi mai decollato. «Per l’alto valore storico, culturale, architettonico, che va al di là dell’effettiva vetustà che l’immobile può avere, il palazzo Sirena merita di continuare ad esistere come rappresentanza di una memoria collettiva che rende unica la nostra città», conclude Di Renzo. «Andrebbe certamente ristrutturato e rivalorizzato, non certo eliminato. Mi chiedo come possa l'assessore alla cultura restare in silenzio dinanzi ad una prospettiva tanto rovinosa per la città».

Giuseppina Gherardi

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