PESCARA
No alla filovia, il Comitato strada parco: "Così si torna indietro di 30 anni" / FOTOGALLERY
La protesta dei residenti contro i lavori di Comune e Regione. E il comitato di viale Marconi prepara il corteo: aumentano le adesioni
PESCARA. Fischietti, slogan, tamburelli, e anche il suono dei coperchi da cucina. Il comitato cittadino "Strada parco bene comune" non si arrende e, dopo l’inizio dei lavori di Comune Regione in vista del passaggio della filovia, ieri è sceso in piazza per urlare il proprio “no” anche con un flash mob. A manifestare c’erano anche alcuni consiglieri comunali, i rappresentanti del comitato Salviamo viale Marconi, e poi Alessandro Capodicasa e Lorenzo Marinari dei Giovani democratici. Intanto crescono le adesioni al corteo di sabato contro, stavolta, il progetto sempre del Comune di viale Marconi: ci saranno anche gli esercenti di Pescara Vecchia e piazza Muzii.
«La battaglia non si ferma», dice Antonella De Cecco mentre imbraccia il megafono e guida la protesta sulla strada parco, incentrata sul fatto che «si sta riportando tutto a trent’anni fa, quando c’era la ferrovia, perché dal lato monti non si potrà più passare sul lato mare della strada parco. Si torna al periodo precedente al 1986. E non possiamo non testimoniare la nostra indignazione». «Ci sarà una siepe fitta e invalicabile, sulla mezzeria, cioè di fatto una recinzione sul lato monti, mentre lato mare gli affacci sulla strada parco saranno chiusi» spiega Ivano Angiolelli, «per cui si potrà attraversare da un lato all’altro della strada parco solo raggiungendo uno dei cinque incroci all’altezza di via Muzii, via Milite Ignoto, via Cavour, via Cadorna e via Ruggero Settimo. Si abbattono le barriere architettoniche, ma di fatto ci sarà un’unica barriera di sei chilometri». (f.bu.)
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