Nubifragio a Pescara, l’opposizione: «Flop del sindaco, deve andare a casa»

16 Febbraio 2025

I consiglieri aizzano la polemica, Pettinari: «colpa dei tombini che non hanno pulito». Giampietro (Pd): «piove nel palasport, figuraccia nazionale davanti a 1.200 atleti»

PESCARA. Monitoraggio del territorio, prevenzione e soprattutto interventi mirati. Sono questi i principali punti su cui batte i pugni l’opposizione, pronta alla polemica davanti a una città precipitata nel caos dopo la pioggia intensa. La situazione è tornata gestibile già nella tarda serata di ieri. Oggi parte la conta dei danni, ma per la minoranza che siede in Consiglio è anche tempo di tirare le somme sull’operato del centrodestra, in pochi mesi già ad affrontare la seconda ondata di maltempo (lo scorso anno l’alluvione si è registrato il 18 settembre, ndr).  «Mentre su “Linea verde” fanno uno spot sulla città di Pescara, una vera emergenza sta vivendo la nostra città», denunciano i consiglieri Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo del gruppo civico “Pettinari per l’Abruzzo”, «i cittadini ci stanno sommergendo di telefonate chiedendo aiuto». Decine le strade nel caos: «È un bollettino di guerra», continuano i due, «un’amministrazione che non riesce a programmare la manutenzione sistematica dei tombini è da mandare a casa. E non ci venissero a raccontare che non ci sono i soldi per fare la pulizia sistematica di tutti i tombini perché i soldi quando vogliono li trovano, come li hanno trovati alcuni giorni fa per aumentare gli stipendi dello staff del sindaco». 

Molti i tombini pieni d’acqua: «Se fossero stati tutti puliti avremmo avuto il settanta per cento del problema in meno. Alla luce di tutto ciò chiediamo le dimissioni dell’intera giunta comunale perché siamo stanchi di accettare che una città continui ad allagarsi con gli innumerevoli disagi e danni causati ai cittadini e soprattutto alle attività commerciali». Un situazione che per il consigliere Pd Piero Giampietro era stata «ampiamente annunciata». Oltre ai negozi, anche alcuni impianti sportivi hanno registrato allagamenti e infiltrazioni: «Siccome non ci sono selfie da fare, gli amministratori sono tutti scomparsi e la precauzione è stata completamente dimenticata», continua Giampietro, «il flop della pessima gestione è stato amplificato dalla figuraccia nazionale alla quale la giunta ha esposto Pescara di fronte a 1.200 atleti giunti da tutta Italia per le gare di pattinaggio, sospese perché il pattinodromo ex Gesuiti si è rivelato un colabrodo. Mentre la giunta pensa di svendere impianti come Colle Breccia per realizzare gli ennesimi campi privati di padel. C’è bisogno di una assunzione di responsabilità e che qualcuno spieghi come sia stato possibile che un impianto come quello ex Gesuiti sia stato escluso dagli interventi di questi anni». Per Paolo Sola del M5S, è «una circostanza figlia dell’incapacità di programmare ormai anche le più semplici manutenzioni ordinarie, visto che dall’ultimo episodio di settembre a oggi nulla sembra essere cambiato, nonostante le rassicurazioni sulla pulizia dei tombini da parte dell'assessore Orta che, a questo punto, dovrebbe prendere atto della sua inefficienza e dare le dimissioni». 

Si sofferma su lavori e cantieri il consigliere d’opposizione Carlo Costantini: «Il Comune persevera nei suoi propositi di cementificazione della città, l’ultimo dei quali dovrebbe realizzarsi con la costruzione del palazzo della Regione nell’area di risulta; non paga ad Ambiente spa quanto necessario per incrementare il numero degli interventi, fingendo di ignorare che quello previsto contrattualmente è insufficiente. In pratica, Masci vuole fare le nozze con i fichi secchi, indifferente al fatto che i danni causati anche a residenti e commercianti da una normale precipitazione piovosa, li paga il Comune; dunque, sempre i pescaresi». Dura anche la posizione di Simona Barba (Avs-Radici in Comune): «Bisogna fare una cura del territorio e decementificare, staccare il più possibile le acque bianche, quindi le reti pluviali, dalle fogne e farle infiltrare nel terreno. Purtroppo, non andiamo ancora in questo senso: bisogna lavorare sulle infrastrutture blu e quindi sull’infiltrazione dell’acqua nel terreno, con tante tecniche. Il distacco delle acque pluviali dal sistema fognario è l'unica strada verso una “città spugna”. Concetto inserito anche nel Dup, ma non viene applicato».