PESCARA
Omicidio Jennifer, abbreviato e perizia psichiatrica per l'ex fidanzato
La decisione del tribunale sul delitto del 2 dicembre 2016, ammessi in qualità di parti civili la madre e il fratello della vittima. L'avvocato della mamma: fiduciosi in una giusta punizione
PESCARA. Rito abbreviato per Davide Troilo, il 33enne accusato di omicidio volontario pluriaggravato per avere ucciso a coltellate, il 2 dicembre 2016 a Pescara, la sua ex fidanzata Jennifer Sterlecchini di 26 anni, e perizia psichiatrica per lo stesso imputato, che sulla base di una perizia di parte, già depositata, sarebbe risultato «parzialmente capace di intendere e di volere al momento del fatto». È quanto ha deciso, nel tribunale di Pescara, il gup Nicola Colantonio, che ha anche ammesso in qualità di parti civili la madre e il fratello della vittima, oggi presenti in aula e assistiti dai legali Rossella Gasbarri e Roberto Serino, insieme alla Regione Abruzzo, al Comune di Pescara e all'associazione Ananke, attiva nella lotta contro la violenza sulle donne.
Questa mattina, alla prima udienza del processo, ha preso parte anche l'imputato, difeso dall'avvocato Giancarlo De Marco: vestito con una giacca blu e circondato per tutto il tempo dagli agenti della polizia penitenziaria, Troilo ha tenuto la testa bassa durante le oltre due ore di udienza e non ha mai incrociato lo sguardo della madre e del fratello della vittima. Presenti anche la nonna di Jennifer e un folto gruppo di amiche e amici della ragazza uccisa. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 28 settembre, in quell'occasione si procederà alla nomina del perito che effettuerà la perizia psichiatrica.
«Siamo fiduciosi che alla fine l'imputato ottenga la giusta punizione. In aula c'è stato un clima molto sereno, soprattutto grazie ai familiari di Jennifer che hanno tenuto un comportamento estremamente dignitoso». È il commento di Rossella Gasbarri, avvocato di parte civile per conto della madre della vittima, Fabiola Bacci.