Omicidio Morelli L’uragano Sandy fa slittare la sentenza

New York, la condanna dell’assasino reo confesso di Rita rinviata al 14 novembre a causa dell’emergenza maltempo
NEW YORK. L’uragano Sandy avrà un effetto anche sulla sentenza dell’assassino di Rita Morelli. Era prevista per questa mattina alle 9 e trenta alla Corte Suprema di New York, ma è stata rimandata perchè la città è paralizzata. La sentenza di Bakary Camara verrà pronunciata invece mercoledì 14 novembre. È questa la nuova data concordata dal giudice Juan Merchan di comune accordo con il vice procuratore distrettuale Evan Krutoy e l’avvocatessa della difesa Seema Iyer.
Oggi il tribunale sarà chiuso così come praticamente tutti gli uffici pubblici e privati di New York saranno deserti. Unica eccezione sono gli uffici comunali rimasti aperti per far fronte all’emergenza provocata da Sandy. Il devastante uragano ha toccato terra non molto distante dalla Grande Mela. Un fenomeno naturale che era stato definito “la tempesta perfetta” in quanto è stato un caldo uragano proveniente dall’oceano Atlantico che si è scontrato con una gelida tempesta proveniente dall’ovest. Il Comune di New York ha fatto fronte alla situazione di straordinaria emergenza ordinando la chiusura pressochè totale di tutte le attività. Niente metropolitana, niente autobus urbani e interurbani, niente treni e come tale impossibile per la stragrande maggioranza dei newyorkesi andare a lavorare. Oltre a questo, il Comune ha chiuso la maggior parte dei ponti e dei tunnel attraverso cui si accede a Manhattan.
In questa situazione sarebbe stata impossibile una normale giornata di lavoro al numero 100 di Centre Street, dove si trova la Corte Suprema di New York. Niente guardie di controllo, niente poliziotti pronti a scortare Bakary Camara, niente personale amministrativo che normalmente si occupa di trascrivere ogni parola pronunciata nel corso delle udienze. Cosiderato il fitto calendario del giudice, del pubblico ministero e dell’avvocato della difesa non è stato possibile trovare una data prima di metà novembre. Appuntamento dunque fra due settimane per sapere quanti anni di carcere spetteranno all’uomo che il 23 novembre 2011 uccise la studentessa di Spoltore. Appena prima dell’inizio del processo c’era stato un patteggiamento all’ultimo minuto con il quale l’imputato aveva deciso di dichiararsi colpevole di tutti e otti i capi d’imputazione in cambio di una sentenza parzialmente ridotta. L’accordo è che non passerà meno di 25 anni dietro le sbarre. Ma 25 anni sono il minimo. Trenta? Trentacinque? Cinquant’anni? Bisogna attendere altre due settimane per conoscere la sentenza che arriverà quasi esattamente un anno dopo la tragica morte di Rita.
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