omicidio Morelli, si è aperto il processo a New York

In aula Camari, presunto assassino della ragazza pescarese uccisa ad Harlem 5 mesi fa
NEW YORK. Fa un certo effetto trovarsi a pochi metri da un presunto assassino. Fa effetto perché ieri Bakary Camara sembrava un nero di mezza età qualunque. E' sospettato di avere strangolato Rita Morelli. E' apparso in tribunale a New York per un'udienza preliminare.
Alto, magro, vestito con un paio di blue jeans, una felpa blu con la parola Atlanta scritta con evidenza in caratteri gialli. Barbetta incolta, ma non disordinata, su un volto che appare un po' più vecchio della sua età anagrafica. Bakary Camara ha quarantadue anni, ma a colpo d'occhio ne dimostra almeno quattro o cinque di più.
E' nato in Africa nel 1970, è alto un metro e ottantadue e pesa 77 chili. Questi non sono dati approssimativi frutto di una rapida occhiata in tribunale. Sono i dati identificativi ufficiali del carcerato numero 10749900P. Intorno alle tredici di ieri l'uomo, che deve rispondere del sospetto di avere ucciso la giovane pescarese nel suo appartamento di Harlem, è stato portato al sedicesimo piano del Tribunale della Corte Suprema di Manhattan. Poco prima aveva lasciato la cella dove è rinchiuso dall'inizio di dicembre. In un cellulare della polizia aveva percorso i diciotto chilometri che separano Rikers Island, dove si trova il carcere, dall'aula del tribunale penale presieduta dal giudice Juan Merchan.
Per tutta la durata dell'udienza, Bakary è rimasto in silenzio con le manette ai polsi con due agenti della polizia carceraria alle sue spalle. Un'udienza in verità brevissima, perché nel giro di cinque minuti il giudice ha stabilito una nuova data. Camara tornerà in tribunale a fine maggio. Perché un ulteriore ritardo? Perché Seema Iyer, l'avvocatessa di Bakary, ha chiesto al giudice Merchan di concedere alla difesa ancora un po' di tempo. Dice che servono ancora alcune settimane per ultimare i test medici attraverso i quali determinare se il presunto assassino ha le capacità mentali di comprendere le implicazioni giuridiche di un processo penale.
«Gli esami sono completi all'80 per cento», ha detto la Iyer chiedendo un rinvio. Merchan, prima di acconsentire, ha fatto mente locale sulla situazione. Quando fu arrestato Bakary Camara? Nessuno dei presenti ha saputo dirlo con precisione. Sia l'avvocatessa della difesa, che i due in rappresentanza del pubblico ministero, si sono guardati in faccia come per cercare aiuto uno dall'altro. «L'udienza precedente era stata il 23 dicembre», ha precisato la Iyer. «Quando avvenne il delitto?», ha rimbeccato il giudice. E anche qui è venuta una risposta vaga. Fine novembre. Il 25 o 26, dando la triste sensazione che di omicidi come questi ne avvengano in continuazione a New York. Sulla base di questi elementi, Merchan ha stabilito che di tempo ne era passato già abbastanza. Massimo un mese. Appuntamento il prossimo 29 maggio.
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