Penne, furto in chiesa rubate 12 tele e una corona

Oratorio di Sant’Agostino chiuso al culto: i ladri portano via quadri dell’Ottocento Baldacchini (Pdl) accusa: «Patrimonio incustodito, occorre monitorarlo »

PESCARA. Dodici tele della metà dell’Ottocento raffiguranti gli Apostoli, una scultura lignea del Bambinello con corona del Settecento e una corona d’argento: è scomparso nella notte il patrimonio storico dell’oratorio della Maria Santissima della cintura all’interno del chiesa di Sant’Agostino, rubato dai ladri che si sono introdotti nella chiesa di Penne rubando le tele e la scultura. La chiesa è chiusa da tempo al culto e per il ladri non è stato difficile introdursi all’interno perché l’oratorio, privo di impianto d’ allarme, non ha una serratura moderna. La porta d’ingresso, infatti, non presentava forzature e ad accorgersi del furto è stato un delegato del parroco che periodicamente controlla la chiesa. Non è stato quantificato il valore delle opere che non sono neanche catalogate e che appartengono alla chiesa che si trova al centro di Penne e che, qualche anno fa, entrò nella lista delle chiese diroccate o ridotte a ruderi messe in vendita. In questo caso, però, si trattava di una struttura religiosa duecentesca con il convento, ex seminario dei frati francescani, che era stata messa in vendita via internet dalla Curia al prezzo di 1 milione e 200 mila euro. La chiesa, sempre sul mercato, è di origine romanica ed è stata poi rifatta in epoca barocca, con campanile del Quattrocento a cuspide e, all'interno, un altare barocco e un affresco gotico. Da tempo è stata sconsacrata e non vi si celebra il culto. La superficie è di 1.300 metri quadrati, a cui si aggiungono altri cinquemila metri quadri di terreno che circonda l'antico edificio. Anche l’oratorio da cui sono state portate vie le opere era da tempo chiuso e un delegato del parroco lo controllava periodicamente a causa di alcune infilatrazioni fino alla scoperta di ieri mattina: rubate le 12 tele di Salvatore Colapietra raffiguranti gli Apostoli e la corona d’argento presa dal capo della statua della Vergine Maria. Il furto di cui, quindi, non si conosce l’entità è stato denunciato ai carabinieri di Penne che si stanno occupando delle indagini. «E' un episodio grave che impoverisce il patrimonio storico, artistico e culturale di Penne», dice il coordinatore cittadino del Pdl Antonio Baldacchini. «Più volte abbiamo sollecitato il sindaco e l'amministrazione a promuovere un programma di intervento mirato a monitorare e valorizzare il patrimonio della città custodito nelle diverse chiese chiuse al culto», prosegue Baldacchini, «ma nonostante i nostri appelli, purtroppo, non abbiamo registrato nessuna iniziativa che andasse verso questa direzione. Adesso, è necessaria una riflessione».

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