Per il manager dell'Asl di Chieti l'ospedale è una struttura sicura
Intervista al dg della Asl: domenica ho chiamato i vigili del fuoco, hanno ispezionato tutto
CHIETI. «L’ospedale è sicuro. Domenica ho chiamato i vigili del fuoco e l’ho fatto ispezionare tutto. E’ a posto dal punto di vista statico. Non è necessario presentare alla Regione la richiesta di verifica dell’agibilità».
Se le cose stanno così potrebbe dormire sonni tranquilli, Pasquale Flacco, il manager della Asl di Chieti, se non fosse per quella consulenza tecnica ordinata dal tribunale, che pubblichiamo nell’articolo in alto, che definisce il policlinico di Chieti una sorta di gigante d’argilla, costruito con calcestruzzo impoverito e vulnerabile in caso di terremoto.
Direttore generale Flacco davvero l’ospedale di Chieti non corre alcun rischio in caso di una forte scossa?
«Se parliamo di livello statico e di criticità strutturali non ci sono più problemi perché l’azienda sanitaria ha fatto numerosi interventi. Ma conosco la consulenza dell’ingegner De Acetis e so a quali conclusioni arriva. In questo caso devo ammettere che dal punto di vista sismico tutto l’ospedale non ha i requisiti previsti per città come Chieti classificate di livello 2».
Lei ha alleggerito i piani dei corpi dell’ospedale definiti più vulnerabili. Ha quindi trasferito reparti in altre ale meno a rischio del policlinico. Quanti e quali altri trasferimenti farà nelle prossime settimane?
«Abbiamo quasi completato un’operazione molto impegnativa che ha riguardato i corpi C ed F del policlinico. Devono però essere ancora trasferiti i reparti di Ginecologia, Ostetricia e Dialisi».
Ma c’è un posto sicuro per questi tre reparti?
«Lo troveremo spostando Cardiologia e l’Utic nel nuovo Polo cardiologico, creando così lo spazio per gli altri tre reparti. Stiamo ancora facendo carotaggi ma, alla fine, perderemo 150 letti dei 480 totali».
E’ un Risiko di letti, pazienti e medici, una corsa contro il tempo e il terremoto. La consulenza di De Acetis dice però che l’intero ospedale non è sicuro in quanto a vulnerabilità sismica.
«Per questo motivo dobbiamo portare a termine il project financing Maltauro, cioè un nuovo ospedale».
Ci vorranno anni per bandire la gara d’appalto?
«Faremo presto. Siamo nella fase dell’analisi dei documenti, controlliamo se ci sono tutti. Subito dopo passeremo alla dichiarazione di pubblico interesse, quindi alla gara di valenza europea. Se lei dice tre anni, io le rispondo che al massimo ne basta uno». (l.c.)