Pescara, appalto senza gara: indagato il presidente della Gtm

Nel mirino, le paline delle fermate dei bus. Michele Russo interrogato dal magistrato: "Non c’era bisogno"

PESCARA. Il presidente della Gtm Michele Russo è stato iscritto sul registro degli indagati per un appalto che riguarda le paline, le aste pubblicitarie che si trovano accanto alle fermate degli autobus.

L’accusa. E’ stato Russo, due giorni fa, a chiedere di essere interrogato e a sedersi di fronte al pm Anna Rita Mantini che ha aperto un’inchiesta per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente perché, per l’accusa, l’appalto per le paline doveva essere aggiudicato tramite una gara. Al magistrato il presidente della Gestione trasporti metropolitani ha raccontato la sua versione accompagnato dai suoi avvocati, il papà Marcello Russo e il legale Augusto La Morgia. Da un lato, il pm che dice che quindi l’appalto doveva essere affidato tramite una gara pubblica; dall’altro, la difesa che replica che invece la gara non doveva essere fatta.

Tempo fa, i poliziotti della squadra mobile alla guida di Pierfrancesco Muriana hanno bussato alla sede della Gestione trasporti metropolitani per acquisire la documentazione relativa a un appalto che risale al novembre 2010 per la fornitura, l’installazione e la manutenzione delle paline, affidato alla ditta D’Angiolella pubblicità.

E’ da qui che ha preso le mosse l’inchiesta in cui il pm ha ravvisato delle irregolarità, reputando quella concessione pilotata: per l’accusa, l’appalto per le paline doveva essere aggiudicato tramite una gara pubblica e non attraverso l’affidamento diretto. Così, il presidente della Gtm è stato iscritto sul registro degli indagati per un reato molto simile alla turbativa d’asta ed entrato in vigore da pochi anni, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente che si riferisce a chi «turba il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando o di altro atto equipollente al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione».

La difesa. «Non occorreva fare una gara perché l’appalto non era a titolo oneroso, ossia la Gtm non ha sostenuto alcun peso, alcun costo. Anzi, l’azienda ha avuto un introito». E’ questo, quello che Russo ha spiegato al magistrato andando spontaneamente in procura per ricostruire la sua versione, a cui seguirà una memoria scritta. Spiega il presidente della Gtm che l’attenzione sulle paline è nata in seguito alla segnalazione di utenti che dicevano che quelle aste erano diventate fatiscenti.

«Ho trasformato quell’osservazione in un’idea imprenditoriale», spiega Russo, «facendo diventare le paline un introito per la Gtm da cui ricavare circa 40 mila euro: un ricavo importante in questo periodo». Il presidente, in carica dall’aprile 2009, prima si è rivolto all’azienda internazionale Igpdecaux che si occupa delle pensiline che, però, declinando l’offerta, ha orientato la Gtm verso un responsabile di zona, D’Angiolella pubblicità. Inizia la trattativa in cui la Gtm affida le paline a D’Angiolella che si impegna, accollandosi i costi, a sostituire le vecchie paline, a curarne la manutenzione e a raccogliere la pubblicità dando in cambio alla Gtm il 40% degli introiti della raccolta pubblicitaria. «Questo è quello che ho spiegato al magistrato», conclude Russo, «che quell’appalto non era oneroso e quindi non aveva bisogno di una gara. Dalla Gtm non è uscito neanche un euro e quell’affidamento è stato un sollievo per l’azienda perché ha portato 40 mila euro in più di ricavi».

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