Pescara, il Comune senza soldi versa 115mila euro di interessi a Di Zio
Spunta una vecchia causa dell’ex gestore dei rifiuti l’ente non fa ricorso e il consiglio dice sì al pagamento
PESCARA. Nel giorno in cui si è discusso di aumentare altre tasse per i cittadini, il consiglio comunale ha dato il via libera al pagamento di un vecchio debito del Comune per un importo pari a 115.518 euro. Una bella stangata per l’ente che versa in gravi condizioni economiche e che si prepara ad avviare le procedure per un pre dissesto pilotato.
I 115.518 euro si dovranno versare alla società del noto imprenditore Rodolfo Di Zio, la Di Zio spa, poi divenuta Rem spa, che ha gestito diversi anni fa il servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti per conto del Comune di Pescara. E proprio la gestione di questo servizio ha fatto nascere un maxi contenzioso che va avanti da 18 anni. Da quando cioè la società Di Zio richiese la liquidazione di alcune fatture relative a maggiori oneri rivendicati per il servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nonché per la gestione del centro di travaso. Quelle fatture indicavano la cifra complessiva di 1.030.953.092 di vecchie lire, di cui 313.957.017 lire relative all’anno 1991 e 715.996.075 lire per l’anno 1992. La giunta di allora, il 19 aprile del 1996, acconsentì alla liquidazione delle fatture, riferibili esclusivamente al capitale, visto che non vi sarebbero stati menzionati gli interessi legali. Ma la Di Zio al termine del pagamento del solo capitale si è rivolta al tribunale per richiedere il pagamento anche degli interessi. E il 10 aprile di quest’anno il tribunale di Pescara si è pronunciato e ha dato ragione alla società, rigettando quindi l’opposizione dell’ente e riconoscendo un ulteriore debito a carico del Comune pari a 115.518 euro, di cui 105.914 euro per interessi e spese di precetto e 9.603 euro per spese legali. «Non vi è dubbio», hanno scritto i giudici nella sentenza, «che il credito vantato dalla Rem fosse sin dall’origine un credito pecuniario e che lo stesso fosse altresì certo, liquido ed esigibile». Da qui il riconoscimento della maturazione degli interessi, a partire dalla data della richiesta di liquidazione delle fatture.
Ieri, quindi, la maggioranza in consiglio comunale, votando l’apposita delibera, ha preso atto del riconoscimento del debito fuori bilancio e ha dato il via al pagamento della spesa. L’opposizione, che ha votato contro il provvedimento, ha sollevato una polemica per il fatto che il Comune, almeno sino ad ora, non ha presentato un ricorso contro la sentenza. La conferma è in un passaggio della relazione alla delibera approvata. «L’Avvocatura comunale», si legge, «sta valutando la proposizione di eventuale appello avverso la citata decisione del tribunale di Pescara». «Sono passati sei mesi dalla sentenza», ha fatto notare il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «e l’Avvocatura sta ancora valutando il ricorso. Mi chiedo perché non abbia provveduto a presentarlo prima. Ora l’amministrazione ha deciso che pagherà».
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