il caso
Pescara, "Il Ponte del Cielo? Un progetto alieno al paesaggio"
Avviso di diniego della Soprintendenza al progetto firmato D'Alfonso, ora il Comune ha dieci giorni di tempo per le controdeduzioni. L'ex consigliere Acerbo: "Una buona notizia per i pescaresi". Il sindaco Alessandrini va avanti: "Un valore aggiunto per la nostra comunità"
PESCARA. Un "progetto alieno" all'ambito paesaggistico, proprio come gli Ufo nel mare Adriatico di dalfonsiana memoria. Così la Soprintendenza ai Beni ambientali, nel preavviso di diniego inviato al Comune di Pescara, ha bollato il Ponte del Cielo, l'opera circolare pedonale che l'ex sindaco di Pescara e ora governatore Luciano D'Alfonso, insieme all'attuale sindaco Marco Alessandrini, vorrebbe collocare nella spiaggia antistante la Nave di Cascella. Ora il Comune ha dieci giorni di tempo per proporre le sue controdeduzioni, dopodichè arriverà la decisione finale della Soprintendenza, il cui parere paesaggistico è vincolante.
"Il no al progetto del ponte circolare di D'Alfonso è una buona notizia per Pescara e i pescaresi", è la prima reazione di Maurizio Acerbo, ex consigliere comunale di Rifondazione comunista. "Condivido parola per parola quanto scrive la Soprintendente facendo riferimento anche al fatto che all'epoca dell'installazione della "nave" fu proprio Pietro Cascella a richiedere di "smantellare la storica balaustra circolare preesistente per non lasciare alcun ulteriore segno costruito tra la nave e il mare. Ricordo che noi di Rifondazione siamo stati i primi anni fa a proporre di costruire un nuovo pontile (un tempo c'era quello di Eriberto), ma questo progetto invece costituisce solo un'inutile barriera visiva davanti alla "nave" di Cascella. Se proprio il Comune e la Regione vogliono spendere questi fondi", conclude Acerbo "sarebbe a mio parere assai meglio recuperare il progetto della "Porta del mare" di Franco Summa o acquistare e restaurare finalmente la Torretta dannunziana o magari realizzare un pontile normale, il più "leggero" e radente il mare possibile".
Dal Comune invece si conferma la linea favorevole alla costruzione del Ponte del Cielo e all'impiego dei fondi europei per tale progetto e non altri. “La Soprintendenza evidenzia l'incoerenza paesaggistica del Ponte del Cielo rispetto allo stato dei luoghi – afferma il sindaco Marco Alessandrini - con l'idea che non debba essere occlusa la vista mare; punto di vista opinabile visto che già negli anni '30 vi era lì un pontile, che costituisce ieri come oggi una particolare forma di arredo urbano, volto a garantire attrattività turistica e una diversa visuale su Pescara, con una nuova passeggiata sul mare e nella città. Tutti i progetti sono migliorabili e formuleremo nei tempi richiesti le osservazioni, visto che sarebbe un peccato perdere un’opportunità di questo tipo, che come tutte le opere pubbliche è comprensibilmente oggetto di discussione, ma è fuori di dubbio che costituisca una forma di valore aggiunto per la comunità”, conclude il sindaco di Pescara.
"Ciò che trovo surreale", ha dichiarato invece il vice sindaco Enzo Del Vecchio, "è la risvegliata voglia di tutela del territorio, quella porzione in special modo, che arriva da parte dell’opposizione che quando è stata forza di governo ha caldamente sostenuto e proprio lì la realizzazione di opere fortemente impattanti come, appunto, lo Stadio del Mare, arrivando addirittura a prevederne le fondamenta di cemento armato gettato in opera, scelleratezza passata inosservata agli occhi di tutti coloro che pure avevano titoli ad esprimere pareri e sollevare obiezioni, ma che fu scongiurata invece solo grazie all’intervento dell’allora opposizione di centrosinistra, oggi maggioranza di governo. Per finire, quindi e ritenendo l’iniziativa di Regione e Comune assolutamente in linea con i valori di tutela e valorizzazione di quella parte di città, sosterremo le nostre buone ragioni in sede di formulazione di controdeduzioni al preavviso di diniego", conclude Del Vecchio "auspicando di poter far superare da parte della Soprintendenza l’attuale posizione di contrarietà alla realizzazione di quest’opera”.