Pescara, l’ambulante gambizzato ai domiciliari

La sparatoria di viale primo vere: arrestato Fabrizio Grimani, l’ambulante quarantenne rimasto ferito a una gamba
PESCARA. Due giorni dopo l’agguato a colpi di pistola, ieri è stato arrestato Fabrizio Grimani, l’ambulante quarantenne rimasto ferito a una gamba da uno dei cinque colpi calibro 7,65 esplosi alle 16 di giovedì in viale Primo Vere da una persona fuggita in sella a un motorino di colore scuro. Un provvedimento inaspettato, quello degli arresti domiciliari a Grimani (domani c’è la direttissima), maturato nella tarda mattinata di ieri dopo che l’ambulante se la sarebbe presa con una persona sentita in Questura in merito alla sparatoria e che poi, fermato dagli agenti, avrebbe opposto resistenza agli stessi poliziotti.
Un arresto che racconta il clima teso che c’è attorno a questa storia in cui nessuno, a cominciare dalla stessa vittima dell’agguato, sembra essere interessato a far emergere quello che c’è dietro.
L’ipotesi più accreditata, per gli investigatori della Mobile, resta sempre quella iniziale dei soldi. Un debito, forse, legato probabilmente al lavoro di Grimani, commerciante ambulante di vestiti che in passato ha avuto anche dei piccoli negozi a Chieti e a Pescara, in via Cesare Battisti. Soldi e invidie che potrebbero aver indotto qualcuno a inviare nel rione di Grimani, piazza Alcyone, l’avvertimento a colpi di pistola. (s.d.l.)
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