Pescara, la nuova tassa rifiuti si pagherà in tre rate

A maggio si verserà il 50% dell’imposta dell’anno scorso, a settembre il 25%. Poi a dicembre arriverà la stangata

PESCARA. Quest’anno, i contribuenti dovranno mettersi tre volte in fila alle Poste per pagare l’imposta sui rifiuti. Con la Tares, la nuova tassa comunale che ha sostituito la vecchia Tarsu dal primo gennaio scorso, cambiano tutte le regole. La giunta si è riunita qualche giorno fa e su proposta dell’assessore al bilancio Massimo Filippello ha stabilito le modalità per il pagamento del tributo. Il primo appuntamento alla cassa è fissato a maggio, con il pagamento di metà del tributo versato l’anno scorso. Le brutte sorprese per i contribuenti arriveranno a dicembre con l’ultima rata: l’imposta dovrà essere ricalcolata con gli aumenti delle tariffe ancora da stabilire. Ma vediamo nel dettaglio tutte le novità.

Tre volte alla cassa. La Tares non si potrà pagare in un’unica soluzione, come avveniva in passato per la Tarsu. Il Comune, in attesa di ricevere indicazioni più precise sulla nuova imposta dal governo, ha dovuto per forza rateizzare il versamento.

La nuova tassa sui rifiuti si pagherà, quindi, tre volte. La prima, entro la fine di maggio; la seconda, entro settembre; la terza, entro la fine dell’anno.

Quanto si pagherà. Il primo bollettino riporterà un importo pari al 50 per cento dell’imposta versata l’anno scorso come Tarsu. Ad esempio, se nel 2012 sono stati sborsati complessivamente 250 euro, il prossimo maggio se ne dovranno pagare 125.

Ancora più leggera la rata di settembre, perché si dovrà calcolare il 25 per cento della Tarsu dell’anno scorso. Il peggio arriverà a dicembre con l’ultima rata a conguaglio. Le tariffe della vecchia tassa sui rifiuti verranno aggiornate con degli aumenti che dovranno coprire il 100 per cento della spesa sostenuta dal Comune per la raccolta e lo smaltimento del pattume. Fino ad oggi la percentuale non ha mai superato l’80 per cento.

E non è finita qui, perché la Tares dovrà coprire anche le spese sostenute dall’ente per i cosiddetti servizi indivisibili e cioè per l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade e la polizia locale. Nel conguaglio di dicembre, quindi, dovrebbe essere inserito anche un aumento delle tariffe pari a 0,30 euro a metro quadrato. Secondo l’associazione dei proprietari di immobili Confedilizia, la Tares potrebbe comportare un aggravio per i contribuenti del 140 per cento rispetto alla Tarsu pagata l’anno scorso.

Richiesto un rinvio al 2014. Ma c’è ancora qualche speranza per i cittadini di evitare la stangata. In Parlamento sono state depositate diverse richieste di rinvio all’anno prossimo dell’applicazione della nuova tassa. Una richiesta è arrivata anche dall’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, perché, a suo dire, ci sarebbero troppi dubbi.

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