Pescara, la Tares: un salasso per le famiglie

Tassa per rifiuti e servizi, passa un emendamento del Pd ma c’è un aggravio per i nuclei con più di un figlio

PESCARA. Lo hanno chiamato l’emendamento Robin Hood, dal nome del celebre ladro gentiluomo che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ieri mattina, in consiglio comunale, maggioranza e opposizione hanno deciso all’unanimità che le tariffe della Tares saranno rimodulate per incidere in misura maggiore su banche e istituti di credito, venendo incontro così ai piccoli artigiani e commercianti già messi in ginocchio dalla crisi. Applicazione dell’aliquota più bassa per i proprietari di botteghe, parrucchieri, barbieri, estetiste, ortofrutta, pescherie, negozi di fiori e piante, pizza al taglio, banchi di mercato e generi alimentari. Coefficiente di calcolo massimo, invece, per i ricchi le banchieri. Aliquota media per tutti gli altri.

La delibera sulla Tares è stata approvata in aula con 21 voti a favore e 2 astenuti, accogliendo l’emendamento “Robin Hood” presentato dal consigliere comunale del Pd, Camillo D’Angelo, e sottoscritto da centrodestra e centrosinistra. La tassa rifiuti e servizi, che copre per intero le spese sostenute nel 2013 dalla municipalizzata Attiva – non solo raccolta e conferimento dei rifiuti, ma anche i servizi di pulizia della città, spiagge libere, raccolta delle deiezioni canine, derattizzazione, disinfestazione, smaltimento carcasse degli animali, pulizia verde pubblico, gestione emergenze e bonifica periodica di alcune fontane – dovrà essere versata nelle casse del Comune entro il 16 dicembre prossimo.

Con questa imposta, l’amministrazione recupera 26 milioni e 170 mila euro complessivi: 16 milioni e 126 mila euro spesi per l’igiene urbano, 8 milioni e 383 mila euro di trattamento e smaltimento in discarica e 2 milioni e 386 mila euro di costi amministrativi.

«Dalla raccolta differenziata», spiega l’assessore Isabella Del Trecco, «ricaviamo un’entrata pari a 726 mila euro, mentre la remunerazione di Attiva è 15 milioni e 400 mila euro».

«Pescara», sottolinea D’Angelo, «ha una percentuale di differenziata del 30 per cento, a fronte di un obiettivo europeo che impone di arrivare almeno al 65 per cento. Inoltre la nuova tassa metterà in difficoltà molte famiglie che si troveranno, dopo quattro anni in cui la Tarsu è rimasta invariata, a pagare di colpo di più».

Il coefficiente di calcolo della Tares risulta più basso rispetto alla vecchia Tarsu ma, secondo il consigliere del Pd, l’imposta sui rifiuti e servizi aumenterà del 5 per cento per i nuclei familiari con due componenti, 23 per cento in più per famiglie di tre persone, 40 per cento in più per quattro componenti e 45 per cento in più per cinque. Solo i nuclei con un solo componente beneficeranno di una diminuzione del 19 per cento. Il consiglio ha approvato anche l’emendamento del consigliere Fausto Di Nisio con un taglio dal piano finanziario di Attiva di 165mila euro ritenuti non riconducibili al servizio di raccolta e smaltimento del pattume.

Ylenia Gifuni

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