Pescara, presi i rapinatori del cassiere delle slot machines / VIDEO E INTERVISTE
Dopo sei mesi di indagini scattano gli arresti per tre uomini e una donna: leggi la ricostruzione della polizia
PESCARA. Quattro arresti, tre uomini e una donna, da parte della polizia per la rapina a mano armata compiuta lo scorso novembre ai danni di un dipendente di una ditta di video poker. Ad eseguire i provvedimenti è stata la squadra mobile.
Il colpo fu eseguito nei pressi del bar dove la vittima aveva ritirato l'incasso.
LA RAPINA - Il 6 novembre scorso due uomini, di cui uno armato di pistola e volto travisato con mascherina e cappuccio con accento locale, hanno rapinato un dipendente della “Romagna Giochi srl” che stava effettuando il giro del ritiro del contante negli apparecchi gestiti nel Pescarese. Davanti al bar “La Nuova Torretta” in via Raiale a Pescara, l’addetto è stato affrontato dalla coppia che, sotto la minaccia delle armi, si è fatta consegnare le chiavi della Panda Van utilizzata per il ritiro degli incassi (circa 25 mila euro), a bordo della quale i due si sono allontanati.
IL VIDEO DELLA RAPINA
IL TESTIMONE - La Panda, con la pistola priva del caricatore è stata rinvenuta poi dalla polizia in via San Marco, ma grazie all’aiuto di un testimone, gli agenti sono riusciti ad individuare anche l’auto “pulita” usata dai rapinatori per la definitiva fuga: una 500L trovata sotto un cavalcavia in Strada Vecchia Fontanelle con a bordo anche 600 euro frutto della rapina.
LE INDAGINI - Sono seguite indagini incrociate con l’analisi dei filmati di videosorveglianza, dei tracciati gps ed altri elementi che hanno permesso di stringere il cerchio attorno a 4 persone, destinatarie di provvedimenti cautelari per rapina aggravata: Valerio Di Lazzaro, 26 anni, Sergio Di Censo, 32 anni, entrambi pescaresi, finiti in carcere; Michela Domenicucci, 36 anni, di Francavilla, e Luca Di Lazzaro, vent’anni, pescarese, entrambi ai domiciliari. Valerio Di Lazzaro e il cugino Luca sono ritenuti gli autori materiali della rapina. Il 32enne è accusato di aver guidato la 500L usata dopo il colpo; la donna avrebbe denunciato falsamente il furto della stessa autovettura ed è quindi accusata anche di simulazione di reato.
VIDEO INTERVISTA ALL'INVESTIGATORE