Pescara, uomo accoltellato in via Firenze dopo una lite per un debito di 150 euro / Foto

La lite in gastronomia degenera in strada per un debito non pagato. Ferito dimesso, denunciato l’aggressore

PESCARA Due coltellate su un fianco vibrate in pieno centro, in via Firenze, a un passo dal liceo classico, tra la gente che camminava e le macchine in transito. Due coltellate che alle 18,45 di ieri hanno lasciato steso sul marciapiede, sanguinante, un pescarese di 44 anni, A.D.P., che era andato a reclamare, per conto di un’amica, i 150 euro che le doveva il titolare della gastronomia napoletana e siciliana «Cotto e servito», a pochi metri dall’angolo con via Venezia. Agli investigatori della squadra Mobile diretti da Pierfrancesco Muriana sono bastate meno di due ore per rimettere insieme i tasselli dell’intera vicenda e a rintracciare l’accoltellatore, E.P., pescarese di 37 anni che dopo le coltellate era scappato a casa in via Aldo Moro, dove i poliziotti sono andati a prenderlo.

Collaborativo al punto che, viste anche le condizioni non gravi del ferito (25 giorni di prognosi) viene denunciato e non arrestato dalla polizia, d’accordo con il pm Mantini, per lesioni aggravate, E.P. ha dato la sua versione dei fatti. In sostanza, intorno alle 18,30 nella gastronomia in ristrutturazione c’erano il titolare e due collaboratori, tra cui lo stesso E.P. È allora che nel locale si presenta A.D.P. con la fidanzata e un amico. Il terzetto è andato a reclamare 150 euro che, a loro dire, il titolare doveva a una loro amica. Soldi che il titolare dice di non essere al momento in grado di saldare, giustificandosi con la crisi e i lavori di ristrutturazione. «Scuse» secondo gli interlocutori arrivati già con intenzioni bellicose (come aveva fatto intendere al telefono A.D.P. al commerciante) che non fanno altro che alterare i toni della conversazione. Fino al punto che la lite degenera, proseguendo fuori dal locale.

Il 44enne, con fidanzata e amico al seguito, percorre una cinquantina di metri verso nord quando, in una dinamica ancora in via di ricostruzione, viene colpito quasi alle spalle da E.P che con il coltello lo prende sul fianco per due volte, una più in profondità dell’altra. A.D.P. cade a terra, urla e inveisce contro il titolare del locale mentre l’accoltellatore scappa e i passanti, intorno, urlano e chiamano i soccorsi.

Le testimonianze raccolte sul posto dai poliziotti della Volante di Alessandro Di Blasio e i rilievi della Scientifica raccontano di un furgone bianco, ma c’è anche chi, tra i tanti assiepati lungo il marciapiede, parla di una fuga in motorino. Mentre il primo tratto di via Firenze viene chiuso al traffico, dall’angolo di via Venezia a quello con via Ancona, i medici del 118 a bordo dell’ambulanza prestano le prime cure a A.D.P. che continua ad accusare di quella aggressione il titolare della gastronomia. Ed è proprio il commerciante tra i primi a essere ascoltato dagli investigatori a cui, dopo un lungo tira e molla, racconta che cosa è accaduto nel suo locale prima di quelle coltellate.

I poliziotti vanno in via Aldo Moro dove E.P., di fronte agli agenti, ammette subito le sue responsabilità raccontando per filo e per segno l’accaduto e indicando anche il cassonetto dove dice di aver buttato il coltello. L’arma non si trova, ma le testimonianze raccolte dai poliziotti coincidono. A fine serata E.P. che come il ferito ha precedenti, viene denunciato e torna a casa. E a casa, dopo il pomeriggio di follia, torna pure il ferito che dopo le cure dei medici e la prognosi di 25 giorni, firma e se ne va.

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