PESCARA
Precipita da un cantiere, muore a 34 anni
Marco Modesto aveva un locale in centro storico ed era originario di Penne. La tragedia in via Nazario Sauro Secondo le forze dell’ordine si tratta di un gesto volontario. I colleghi chiudono per lutto
PESCARA. È del gestore di un locale di Pescara Vecchia, il Ruff-Booze'n'Vinyl di corso Manthoné, il corpo senza vita trovato nella tarda serata di venerdì, in via Nazario Sauro, all’altezza del civico 13. Si chiamava Marco Modesto, aveva 34 anni ed era originario di Penne. Ma da qualche anno, da quando cioè aveva aperto l’attività, viveva a Pescara, proprio alle spalle del cantiere di un palazzo in ristrutturazione di via Sauro, da cui è precipitato. Un impatto violentissimo con l’asfalto che non gli ha lasciato scampo.
A dare l’allarme, poco prima delle 23, sono stati dei passanti che, alla vista di quel corpo in mezzo alla strada, sconvolti, hanno allertato il 118. Sul posto è stata subito inviata un’ambulanza medicalizzata, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sono stati quindi informati carabinieri e polizia. In via Sauro, che è a poche decine di metri dai locali della movida di Pescara vecchia, si sono precipitate pattuglie della squadra volante, della scientifica e della squadra mobile, che si è occupata delle indagini. Accertamenti che all’inizio non sono stati facili. Il 34enne non aveva documenti addosso. È stata poi la fidanzata, arrivata sul luogo della tragedia insieme agli amici e ai gestori dei locali del centro storico, tutti scioccati, a riconoscerlo e a dire chi fosse. Subito è stato abbastanza chiaro che fosse precipitato giù, ma non si capiva bene se dal palazzo al civico 13 oppure dal cantiere di fronte.
Nel corso della notte, la Mobile, guidata da Gianluca Di Frischia, è riuscita a individuare il punto esatto del cantiere da cui Modesto è precipitato. Agli accertamenti hanno partecipato i vigili del fuoco. Stando alle persone a lui più vicine, ultimamente il giovane era un po’ giù. Venerdì sera ha detto che non si sentiva bene e per questo non aveva aperto il locale.
Da quanto ricostruito, poco dopo le 22,30 è uscito di casa senza neppure il giubbino, ha raggiunto l’edificio in ristrutturazione di via Sauro e si è lanciato nel vuoto. Non ha lasciato biglietti. Distrutti i familiari e tutti gli amici di Penne dove abita la mamma Maria Cristina, assistente sui pulmini. Il papà, conducente di autobus, è morto qualche anno fa. Marco lascia il fratello gemello e tre sorelle. I colleghi del giovane hanno chiuso i locali in segno di lutto.
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