Processo Del Turco, saltano 5 udienze si torna a settembre

L’avvocato dell’ex presidente della Regione e di Quarta non sta bene e il processo slitta. I pm: date da recuperare

PESCARA. Il processo sanità perde cinque udienze e torna a settembre. Saltano i piani del processo che quasi quattro anni fa– era il 14 luglio 2008– ha spazzato via la giunta di centrosinistra dell’ex presidente Ottaviano Del Turco che, come al solito, ieri mattina, era arrivato in tribunale per assistere all’udienza. A non sedere al suo posto era invece l’avvocato Giuliano Milia che assiste proprio Del Turco in tandem con l’avvocato romano Gian Domenico Caiazza ed è il legale anche di un altro imputato di rilievo, l’ex segretario di presidenza Lamberto Quarta. Milia non sta bene, si è rotto una vertebra, ha presentato il certificato medico per trenta giorni chiedendo, tramite il figlio legale Roberto Milia presente al suo posto in aula, di rinviare l’udienza. Il pool di magistrati formato dal procuratore capo Nicola Trifuoggi e i pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli non si è opposto e il presidente del collegio Carmelo De Santis ha preferito, a causa del problema di salute del legale che richiede una convalescenza abbastanza lunga, di far slittare l’udienza di ieri, quelle in programma il 20, il 21 e il 29 giugno e l’ultima prima della pausa estiva del 12 luglio. In aula si tornerà il 19 settembre anche se i pm, come hanno detto, auspicano che le date vengano recuperate.

Maxi aula indisponibile. Per la prima volta, ieri, la folla di avvocati che arriva in aula per assistere i tanti imputati, da Del Turco all’ex patron di Villa Pini Vincenzo Angelini, da Quarta ai politici Camillo Cesarone, Bernardo Mazzocca e Sabatino Aracu, è stata costretta a lasciare la maxi aula 1 in cui l’impianto audio non funzionava, per spostarsi nell’aula 6 più striminzita e in cui sono stati in tanti a restare in piedi: avvocati e imputati tra cui Angelini. Nell’udienza avrebbero dovuto deporre il presidente della Regione Gianni Chiodi e il funzionario del ministero dell’Economia e delle finanze Francesco Massicci. Chiodi era assente mentre Massicci ha assistito alla breve udienza prima di ripartire per Roma.

Ultimi testi dell’accusa. Il presidente del collegio De Santis ha infine elencato qualche numero del processo sanità: in circa un anno sono stati ascoltati 85 testimoni dell’accusa su un totale di 138 ed è tornato a ribadire che l’accusa avrà a disposizione solo tre udienze per esaurire i 25 testimoni che non sono stati ancora ascoltati. Le udienze a disposizione sono quelle del 19, del 20 e del 28 settembre in cui l’accusa chiamerà a deporre Chiodi, Massicci, la Guardia di finanza (20 e 21 settembre) e Carlo De Benedetti (28 settembre).

La rinuncia ai big. Nella lista della procura ci sono ancora 25 testimoni da ascoltare e, tra questi, vari personaggi tra cui l’ex presidente del consiglio Romano Prodi e i senatori Franco Marini e Ignazio Marino. Il tempo stringe e i pm dovranno sfoltire la lista: l’intenzione è quella di rinunciare ai nomi altisonanti che da un punto di vista processuale sono però più marginali rispetto ad altri ascoltati fino ad adesso. Per l’accusa, infatti, sono state fondamentali più le testimonianze, ad esempio, delle segretarie di Angelini che hanno raccontato della preparazione delle tangenti o dei tanti dirigenti delle Asl che hanno riferito dei presunti favori alle cliniche di Angelini.

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