Progetto per Porta Nuova bocciato dal Pd

Del Vecchio: l’amministrazione Mascia prevede un piano di lottizzazioni per l’ex Cofa

PESCARA. Non si placano le polemica sul Piano particolareggiato due, lo strumento che getta le basi per la riqualificazione dell’area golenale e portuale di Porta Nuova. «Finalmente l’amministrazione ha svelato le proprie idee e le prospettive di sviluppo prefigurate per quell’area a sud del fiume Pescara», dice il vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio, «la lettura degli atti regala un documento programmatorio urbanistico infarcito di condizionali e di scelte non fatte, che fanno capire immediatamente come l’amministrazione si sia miseramente trincerata dietro il facile non scegliere, il non contrariare i poteri forti, il lasciare libertà a tutto e a tutti e senza regole».

Il vice capogruppo entra nel dettaglio. «Nell’area tra via Doria e via Magellano», fa notare, «eccezion fatta per i volumi di recupero con destinazione vincolata, tutti potranno realizzare tutto, o un po’ di tutte le destinazioni genericamente previste, come residenziale, edilizia residenziale pubblica, studi professionali, uffici pubblici, esercizi commerciali o servizi ricettivi. Ma con una grande prospettiva: “è data la possibilità di trasferire tra sub comparti le quote afferenti ai servizi e quelli afferenti all’edilizia residenziale pubblica”». «E nell’area dell’ex Cofa», prosegue Del Vecchio, «le cose non cambiano. Tutti i soggetti, potranno realizzare tutto o un po’». «Tutto si poteva immaginare», conclude, «ma nessuno poteva aspettarsi che lo scibile dell’amministrazione Mascia, riguardante il futuro dell’area, si traducesse in un piano di lottizzazioni costato alla collettività 50mila euro».

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