Pescara

Provano a distruggere per la terza volta il presepe sul mare: beccati due minorenni

7 Gennaio 2025

Sono due ragazzini di 16 e 17 anni i responsabili del danneggiamento dell’opera che si trova in piazza Le Laudi da 18 anni. Già due volte avevano vandalizzato il presepe, ma questa volta non l’hanno fatta franca. Lemme: «Farò una querela»

PESCARA. Li hanno scoperti proprio mentre stavano distruggendo, per la terza volta, il presepe monumentale del Mare. Hanno 16 e 17 anni i baby vandali che nei giorni scorsi hanno preso di mira la natività del mare, l’installazione in pietra che, da 18 anni, si trova in piazza Le Laudi, accanto allo stabilimento La Playa. Prima la notte di Natale, poi quella di Santo Stefano, e infine l’altro ieri, alla vigilia dell’Epifania quando sono stati scoperti dai titolari dello stabilimento. «Non siamo stati noi», continuavano a ripetere i due vandali, scoperti proprio mentre nascondevano la statua del Bambinello in mezzo alla scogliera. Anche davanti ad uno dei due genitori (l’altro non si è presentato), i ragazzini hanno continuato a dire che loro non sapevano nulla di quel presepe. Peccato che, poco dopo, sono stati proprio loro a indicare il punto in cui era nascosta la statua di Gesù Bambino. Una casualità, o forse no, condannata subito dai proprietari dello stabilimento Lorenzo Lemme e suo padre Sandro che da tempo si occupano di curare e sorvegliare l’installazione davanti al mare. «Farò una querela», annuncia Lorenzo Lemme.

BABY VANDALI INSEGUITI Dopo gli ultimi due episodi di danneggiamento del presepe, Lorenzo e Sandro Lemme hanno osservato attentamente i movimenti attorno all’installazione sul mare. Domenica sera, poco dopo le 18, dalle telecamere Lorenzo Lemme ha notato il faro della luce muoversi vicino al presepe. «Pensavo fosse mio padre che lo stava aggiustando, ma poi mi sono accorto che lui era a casa», racconta al Centro il titolare dello stabilimento La Playa, «così ho capito che erano tornati i vandali del presepe. Ho chiamato mio padre, ho preso una torcia e sono andato a vedere». Beccati sul fatto, i due ragazzini hanno iniziato a correre. «Li abbiamo inseguiti fino a bloccarli davanti all’Aurum», racconta il padre Sandro, «poi abbiamo chiamato i carabinieri».

LA CHIAMATA AI GENITORI  Sulla riviera sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Pescara: i militari hanno identificato i ragazzini e avvertito i loro genitori. Solo uno dei genitori si è presentato davanti ai carabinieri. «L’altro non è venuto, non era raggiungibile», raccontano i due Lemme. Anche davanti ai carabinieri e alla mamma di uno dei due ragazzini, i baby vandali hanno tenuto duro dicendo di non aver mai toccato il presepe del Mare. Una versione che però, non quadrava con i filmati delle telecamere. «Dal presepe mancava il Bambinello e il faro», dice Lorenzo Lemme che ha quindi portato i due giovani davanti alla natività per la conta dei danni. «Quando gli ho chiesto dove fosse finita la statua del Bambinello, uno di loro ha messo la mano tra gli scogli e lo ha ripreso. Si è fatto anche male a una mano perché si è punto con alcune spine delle palme attorno al presepe».

«GIOVANI SENZA VALORI»  I due ragazzi, che abitano lungo via D’Avalos, sono tornati a casa. «L’Epifania ha portato bene perché sono stati individuati i responsabili dei danni». Ma resta un problema di fondo: «I giovani non si rendono conto di quello che fanno. Profanare la natività di Gesù lascia senza parole. In un contesto sociale come questo, la colpa non è dei ragazzi. Forse dipende dai più grandi», dice Lorenzo Lemme, deciso a presentare una querela contro i baby vandali del presepe.

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