Radio Mare, gli spot di Mascia fanno infuriare i bagnanti pescaresi 

Pubblicità a favore del Comune sulle spiagge durante i bagni e la tintarella: è polemica. Il sindaco replica alle proteste: servizio utile per informare i cittadini

PESCARA. «Mascia ha riqualificato la fontana della Madonnina». Oppure: «L’amministrazione comunale ha fatto potare gli alberi». E ancora: «Domani il sindaco farà passare i camion di Attiva per pulire le strade». Sono gli spot pubblicitari che ogni giorno, mattina e pomeriggio, con una frequenza di 15-30 minuti, vengono trasmessi sulle spiagge di Pescara. I bagnanti, mentre prendono il sole o fanno il bagno in mare, vengono bombardati dalla pubblicità sonora a favore del primo cittadino. L’amministrazione comunale ha seguito l’esempio di Montesilvano, che da anni utilizza Radio Mare per mandare in onda musica e notizie utili ai turisti. E così, da questa estate, anche Pescara ha la sua Radio Mare, prodotta da una società specializzata di Ascoli Piceno, la Pubblicentro. Notizie utili accompagnate da spot pro Mascia. Il primo cittadino si giustifica così: «Non so se è a pagamento, ma è un servizio utile per far conoscere ai cittadini le ordinanze e ciò che fa questa amministrazione per la città. Se poi c’è qualche dalfonsiano che non è d’accordo, non posso farci niente».

Da quando è cominciata la stagione, i bagnanti e i residenti del lungomare sentono gli spot pubblicitari del Comune, con una frequenza definita esagerata da più di un cittadino. Dopo una o due canzoni, seguono alcuni minuti di pubblicità a favore di Mascia e della sua giunta. Pare che nessuno stabilimento, dalla Nave di Cascella di piazza Primo maggio fino al confine con Montesilvano, possa sottrarsi dalle trasmissioni della nuova Radio mare.

Le prime proteste sono cominciate ad arrivare nei giorni scorsi. Ieri, con le spiagge affollate di gente per il gran caldo, si è registrata un’impennata di contestazioni. «Possibile che la storica Radio mare sia diventata una radio di propaganda politica?», si è chiesto un bagnante, «praticamente, la radio del sindaco Albore Mascia, citato otto volte in cinque minuti. Questo tutti i giorni, mattina e pomeriggio. Veramente squallido, dove si può protestare?».

Ancora più dura la letterache una cittadina, Anna Franchi, ha inviato al Centro. «Questa è comunicazione di regime», dice. «Il continuo gracchiare di un altoparlante che ti ricorda l’ultimo prodotto per la pulizia della casa, o la solita musichetta estiva trasmessi da Radio mare è stato da sempre un sopportabile prezzo da pagare per godere del piacevole oziare sulla spiaggia di Pescara».

«Ora, però», prosegue la donna, «le cose sono cambiate e Radio mare si è improvvisamente trasformata nel radiogiornale di palazzo, il cui ossessivo ritornello inneggiante alle gloriose gesta del sindaco Luigi Albore Mascia desta stupore e rabbia. Povera Pescara e poveri pescaresi con un traffico caotico, scippi e rapine, la perdita porto turistico e commerciale. E come se non bastasse, quella vocina stridula che esce dall’altoparlante».

«Tanti, ma proprio tanti», conclude la cittadina, «sono gli “ancora?”, “basta”, “ma stat’ zitt’” che si levano da sotto gli ombrelloni e che fanno ricordare ai pescaresi, ma anche a coloro che di Pescara non sono, quale sciagura sia loro caduta addosso e di cui non riescono a liberarsi».

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