intervento all’ospedale civile
Radiologia, salvata ottantenne affetta da una patologia rara
PESCARA. Una donna di 80 anni è salva, e sta bene, grazie a un eccezionale intervento alla carotide eseguito dall’équipe di Vincenzo Di Egidio, primario di Radiologia vascolare e interventistica, da...
PESCARA. Una donna di 80 anni è salva, e sta bene, grazie a un eccezionale intervento alla carotide eseguito dall’équipe di Vincenzo Di Egidio, primario di Radiologia vascolare e interventistica, da cinque mesi tornato alla guida dell’unità operativa complessa dell’ospedale pescarese dopo tre anni trascorsi al Mazzini di Teramo.
Si tratta di una delicatissima operazione chirurgica che rilancia l’ospedale di Pescara (guidato dal manager Asl Armando Mancini) tra le eccellenze della sanità abruzzese e nazionale. L’intervento, denominato “embolizzazione dell’aneurisma cerebrale” è stato eseguito una settimana fa, al piano terra del dipartimento radiologico, dallo staff di Di Egidio, fautore da anni della teleradiologia.
«Un evento», spiega il primario, «tra i primi casi in Italia di anomalie non frequenti, mai pubblicati dalla medicina specializzata, la cui rarità è testimoniata da illustri colleghi di fama mondiale».
La paziente, di Lanciano, era arrivata al pronto soccorso in coma dopo la rottura di un aneurisma in una zona della carotide non facilmente raggiungibile. Tra le cause del malessere, prima del ricovero, un forte mal di testa e rigidità nucale, sintomi tradizionalmente attribuibili agli aneurisma cerebrali che, talvolta, si manifestano con una dilatazione dei vasi arteriosi che possono sfociare nella rottura delle pareti vasali e causare pericolose emorragie, che spesso possono risultare fatali.
L’ottuagenaria era a rischio vita. Ora «è in prognosi riservata, ma le sue condizioni di salute vanno lentamente migliorando» assicura il primario di Radiologia, «la paziente presentava una patologia anomala: a causa della mancanza delle arterie vertebrali, il flusso sanguigno irrorava la parte posteriore del cervello tramite un piccolo ramo della carotide interna chiamata arteria comunicante posteriore». In termini semplicistici, l’aneurisma era «incastrato» tra l’arteria basilare e l’arteria comunicante posteriore. L’equipe di Di Egidio, composta da anestesisti, rianimatori, neurochirurghi, tecnici e infermieri della radiologia vascolare, è riuscita, attraverso delicate e complicatissime manovre chirurgiche con l’ausilio di sofisticate attrezzature con cui si eseguono interventi che richiedono una precisione altissima, a «penetrare dentro l’aneurisma ed embolizzarlo».
Dunque, chiuderlo e ripristinare una condizione che permettesse alla paziente il riavvio degli organi vitali in poco tempo. Ci sono volute due ore di sala operatoria. Il decorso post operatorio procede senza intoppi. La paziente, di tempra forte malgrado l’età avanzata, attualmente è monitorata costantemente. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, sarà necessaria una lunga degenza e una altrettanta lunga riabilitazione per la signora lancianese. Ma l’eccezionale intervento dello staff di Di Egidio riaccende i riflettori sulla sanità di eccellenza nell’ospedale di una Asl, il cui pronto soccorso conta 100mila accessi l’anno. (c.co.)
Si tratta di una delicatissima operazione chirurgica che rilancia l’ospedale di Pescara (guidato dal manager Asl Armando Mancini) tra le eccellenze della sanità abruzzese e nazionale. L’intervento, denominato “embolizzazione dell’aneurisma cerebrale” è stato eseguito una settimana fa, al piano terra del dipartimento radiologico, dallo staff di Di Egidio, fautore da anni della teleradiologia.
«Un evento», spiega il primario, «tra i primi casi in Italia di anomalie non frequenti, mai pubblicati dalla medicina specializzata, la cui rarità è testimoniata da illustri colleghi di fama mondiale».
La paziente, di Lanciano, era arrivata al pronto soccorso in coma dopo la rottura di un aneurisma in una zona della carotide non facilmente raggiungibile. Tra le cause del malessere, prima del ricovero, un forte mal di testa e rigidità nucale, sintomi tradizionalmente attribuibili agli aneurisma cerebrali che, talvolta, si manifestano con una dilatazione dei vasi arteriosi che possono sfociare nella rottura delle pareti vasali e causare pericolose emorragie, che spesso possono risultare fatali.
L’ottuagenaria era a rischio vita. Ora «è in prognosi riservata, ma le sue condizioni di salute vanno lentamente migliorando» assicura il primario di Radiologia, «la paziente presentava una patologia anomala: a causa della mancanza delle arterie vertebrali, il flusso sanguigno irrorava la parte posteriore del cervello tramite un piccolo ramo della carotide interna chiamata arteria comunicante posteriore». In termini semplicistici, l’aneurisma era «incastrato» tra l’arteria basilare e l’arteria comunicante posteriore. L’equipe di Di Egidio, composta da anestesisti, rianimatori, neurochirurghi, tecnici e infermieri della radiologia vascolare, è riuscita, attraverso delicate e complicatissime manovre chirurgiche con l’ausilio di sofisticate attrezzature con cui si eseguono interventi che richiedono una precisione altissima, a «penetrare dentro l’aneurisma ed embolizzarlo».
Dunque, chiuderlo e ripristinare una condizione che permettesse alla paziente il riavvio degli organi vitali in poco tempo. Ci sono volute due ore di sala operatoria. Il decorso post operatorio procede senza intoppi. La paziente, di tempra forte malgrado l’età avanzata, attualmente è monitorata costantemente. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, sarà necessaria una lunga degenza e una altrettanta lunga riabilitazione per la signora lancianese. Ma l’eccezionale intervento dello staff di Di Egidio riaccende i riflettori sulla sanità di eccellenza nell’ospedale di una Asl, il cui pronto soccorso conta 100mila accessi l’anno. (c.co.)