Rapinata per la quarta volta: «Ho paura»

Lo sfogo della titolare del bar di via Tirino: «Colpo sparato in aria, rubati 10 mila euro»

PESCARA. «Non ce la faccio davvero più, questa volta mi sento davvero depressa. Tanti sacrifici dietro a questo bancone, poi arrivano questi malviventi e portano via tutto». È davvero esasperata Silvana, sessantaseienne storica titolare del bar tabacchi Coffee&Cigarettes di via Tirino, dopo l'ennesima rapina subìta l'altra sera quando tre malviventi armati di pistola e fucile hanno portato via incasso, schede telefoniche e borsa della proprietaria. Il bottino è di quasi diecimila euro.

A quasi ventiquattro ore dall'accaduto, Silvana, conosciuta da tutti nel rione Fontanelle, è ancora visibilmente scossa nel ripercorrere quei minuti di panico, culminati in uno sparo di fucile che ha staccato uno dei lampadari del bancone del bar e creato un grande buco nel cartongesso del controsoffitto. È già la quarta rapina che subisce negli ultimi anni. «Io ero dietro in cucina e all'improvviso ho visto arrivare Francesco (un collaboratore del bar tabacchi, ndr), e dietro di lui questa persona con una maschera colorata e una pistola. D'istinto ho preso una scopa per colpirlo, ma poi ho avuto paura perché sapevo che davanti c'era ancora Caterina al bancone. Il secondo era alla porta e il terzo al centro del locale. L'uomo con la pistola ci ha lasciato dietro alla porta e ha aperto il cassetto della cassa, prendendo soldi e schede telefoniche, oltre alla mia borsa. Poi Francesco ha preso una bombola dell'ossigeno per scagliarla contro i ladri, ma uno di questi, mentre fuggivano, ha sparato un colpo contro il soffitto. In quel momento abbiamo temuto che potesse finire davvero male». Silvana crede che possa trattarsi degli stessi malviventi che lo scorso 17 gennaio la seguirono fino fuori a casa in via Fontanelle, derubandola mentre era in attesa che il cancello si aprisse: «Avevano in faccia lo stesso tipo di maschera di quelli dell'altra volta».

Secondo Francesco, l'addetto alla vendita, non si trattava di italiani ma di stranieri: «Ci hanno solo aggredito con veemenza, senza parlare. Hanno solo detto qualche parola mentre uscivano e l'accento era sicuramente dell'est europa». «Spero davvero che questa sia l'ultima volta», dice sconsolata la titolare del Coffee&Cigarettes, «ma da questo momento in poi non chiuderò più alle 21, ma un'ora prima. Qui dalle sette e mezza di sera inizia a essere troppo pericoloso. È davvero triste subire una rapina in questo modo, una giornata di lavoro che va in fumo. Il problema è che la criminalità diventa sempre più aggressiva e la città non è più sicura come prima. Sinceramente inizio ad avere paura».

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