Regionali Abruzzo, Berlusconi: “Il nostro candidato è Chiodi”

“Siamo convinti che l'esperienza di governo debba proseguire”, così il leader di Forza Italia conferma la candidatura del governo. Il Pd: “Un funerale per l'Abruzzo"

PESCARA. Il candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Abruzzo per le prossime elezioni regionali sarà l'attuale presidente Gianni Chiodi. Lo annuncia in una nota Silvio Berlusconi. «Grazie alla sua gestione, accorta e lungimirante, l'Abruzzo è diventato una Regione forte, dinamica, ricca di prospettive anche per i giovani, un modello per l'intero Paese», dice il Presidente di Fi. « Per questo siamo convinti che l'esperienza di governo del Presidente Chiodi debba proseguire per dare continuità al buon governo e alla crescita dell'Abruzzo. Formuliamo al Presidente Chiodi i più cordiali auguri di successo, garantendogli sin d'ora la nostra vicinanza e il nostro sostegno nella prossima campagna elettorale».

IL PD: CHIODI FESTEGGIA A FUNERALE ABRUZZO. Sull’attuale governatore piovono invece le critiche dell’opposizione. I consiglieri regionali del Pd tracciano un bilancio finale della legislatura ed attaccano Gianni Chiodi accusato di «festeggiare ad un funerale, quello dell'Abruzzo»: «L'Abruzzo che c'era cinque anni fa non c'è più: siamo devastati dalla disoccupazione, le famiglie abruzzesi si sono drammaticamente impoverite, le imprese chiudono ogni giorno e sulla sanità “modello Dracula” si è consumata la più grande bugia, mentre Chiodi festeggia il suo presunto operato». A fare il punto della situazione sulla regione negli ultimi cinque anni sono stati, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro, ed i consiglieri regionali Giuseppe Di Luca, Claudio Ruffini, Giovanni D'Amico e Giuseppe Di Pangrazio. Gli esponenti di opposizione si sono soffermati sul «finto risanamento modello Dracula» in materia di sanità, con il pareggio di bilancio che «viene raggiunto succhiando l'offerta sanitaria che in Abruzzo non c'è più», e sull'isolamento della regione, «tagliata fuori dalle rotte dello sviluppo, dai corridoi europei, dalla rete di mobilità, dalla velocizzazione dei trasporti su ferro». «Zero spaccato», secondo il Pd, sulle infrastrutture, dato che «in cinque anni neanche un nuovo centimetro quadrato di nuove infrastrutture è stato realizzato». I consiglieri hanno parlato anche dei «90 mila posti di lavoro che mancano all'appello, mentre è stato raggiunto il più alto tasso di mortalità mai conosciuto dalle imprese», di una «ridicola riduzione delle tasse» e del welfare mancante, con «gli abruzzesi che più hanno bisogno che sono quelli che sono stati lasciati soli». C'è poi quella che viene definita la «balla delle riforme», pari a «zero». «Più che finirla la legislatura Chiodi è riuscito a sfinirla - commenta D'Alessandro -, per darsi ulteriori sei mesi di inganni, astuzie, furbizie e forzature. Un presidente a fine legislatura scatta la foto, non ha il diritto di parlare al futuro se non descrive quanto fatto, non quanto farebbe, avendo avuto a disposizione 60 mesi. Tempo scaduto. La fotografia - conclude - la faremo noi: a gennaio partirà “Viaggio in Abruzzo” e racconteremo agli abruzzesi, comune per comune, la “'grande bugia”».

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