Rigopiano: la lettera di Gaia, 7 anni, alla mamma morta nel resort
Il padre Giampaolo Matrone, sopravvissuto alla tragedia, ha voluto renderla pubblica con l'obiettivo di recapitarla anche agli indagati per la catastrofe. "Mamma, so che sei la stella più luminosa che c'è in tutto il cielo..."
PESCARA. "Cara mamma mi manchi tanto, ti voglio bene con tutto il mio cuore, ti penso sempre e so che sei la stella più luminosa che c'è in tutto il cielo. C'è una sorpresa per te, con affetto ti voglio bene". Inizia così la letterina che la figlia di Giampaolo Matrone, _ pasticciere di Monterotondo (Roma) sopravvissuto alla valanga dell'hotel Rigopiano _ ha chiesto a Babbo Natale di consegnare alla giovane mamma Valentina deceduta nel resort. Il padre ha voluto renderla pubblica nel giorno in cui la Procura ha inviato 7 nuovi avvisi di garanzia nell'inchiesta per depistaggio sulla tragedia.
Gaia Matrone ha oggi 7 anni. La mamma Valentina è una delle 29 vittime del disastro di Rigopiano del 18 gennaio 2017; il papà Giampaolo si è miracolosamente salvato dopo che è rimasto sepolto per 62 ore nel resort, e oggi è menomato al braccio destro e alla gamba sinistra. “La vita non è facile, devo inghiottire spesso bocconi amari per la tristezza di mia figlia, il suo vivere di ricordi della mamma che possono essere solo delle foto o dei momenti passati assieme noi tre. Gaia dice sempre che a Gesù serviva una dottoressa e ha chiamato Valentina, che era un’infermiera”, scrive il pasticciere, che per essere assistito, attraverso il consulente personale Angelo Novelli, si è affidato a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato del Foro di Treviso Andrea Piccoli.
Nella nota _ in cui c'è anche la foto della piccola con i genitori _ si racconta come avvicinandosi il 25 dicembre, il papà abbia detto alla figlia di scrivere la letterina a Babbo Natale. “Ma io non voglio solo giochi” gli ha risposto Gaia. “Desidero tanto che porti questa lettera alla mia mamma, perché quando riparte incontra gli angeli e quindi può recapitarla anche a Lei: Cara mamma mi manchi tanto, ti voglio bene con tutto il mio cuore, ti penso sempre e so che sei la stella più luminosa che c'è in tutto il cielo. C'è una sorpresa per te, con affetto ti voglio bene". La sorpresa allegata alla toccante missiva, rivela il papà, sono “due foto che ci siamo fatti io e Gaia e che mi ha chiesto di stampare, per far capire e far sapere a mamma che noi stiamo qua e stiamo bene”.
“Ma è giusto che nella letterina a Babbo Natale la prima preoccupazione di una bambina di 7 anni, che dovrebbe ricevere dei regali, sia stata quella di chiedergli se poteva recapitare queste parole alla mamma?", si domanda papà Giampaolo, che infatti la lettera, oltre che a Babbo Natale, vorrebbe portarla “a tutte le persone che quel 18 gennaio, o il giorno prima, il 17, non hanno fatto niente per venirci a salvare e per evitare questa immane tragedia, perché si poteva evitare”. Tra i destinatari ci sarebbero di certo tutti coloro per i quali la Procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio, ma anche altri le cui posizioni per ora sono state archiviate dall’inchiesta. “Né io né tutti gli altri parenti e congiunti delle vittime riusciamo ad accettare quello che è successo quel giorno, figuriamoci i bambini: non ci dimentichiamo che Rigopiano ha lasciato anche tanti orfani di uno o di tutti e due i genitori e Gaia è una di loro, per colpa di persone incapaci di svolgere il proprio lavoro – conclude, duro, Giampaolo Matrone – La Procura e i giudici non devono prendere sotto gamba la situazione. Ci impieghino pure tutto il tempo necessario, ma almeno tra qualche anno avremo la pena certa e la giustizia certa, sia per le persone che non ci sono più, per i nostri cari, sia per noi che siamo rimasti in vita, sia soprattutto per i bambini, perché se li sono scordati tutti: gli orfani di Rigopiano sono stati dimenticati”.