Sciopero generale, in 6mila nelle piazze abruzzesi
Il commento di Cgil e Uil. Soddisfatta anche la sinistra: parlano Acerbo (Rifondazione Comunista) e Licheri (SI)
PESCARA. In seimila hanno partecipato oggi allo sciopero generale. Questi i dati relativi alle manifestazioni che si sono tenute nelle piazze di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. “Siamo soddisfatti - commentano in una nota congiunta il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della Uil Abruzzo, Michele Lombardo - In Abruzzo, nonostante il maltempo e la pioggia, le persone di Cgil e Uil sono scese in piazza numerose. Questa mattina abbiamo presentato quattro documenti ai prefetti delle quattro province sulla legge di bilancio e sulle situazioni di criticità che insistono sui territori abruzzesi , rinnovando le posizioni di Cgil e Uil. A partire dalla sanità pubblica che richiede maggiori fondi nella nostra regione, passando per le politiche industriali e le crisi che oggi colpiscono le industrie automotive che iniziano a soffrire in maniera forte, fino alla riforma fiscale e previdenziale e alla situazione sociale che ci preoccupa in modo particolare. Poiché nel momento in cui cresce la povertà assoluta dobbiamo trovare le giuste soluzioni per garantire un futuro dignitoso alle famiglie abruzzesi”.
Bilancio positivo anche da parte della sinistra: per Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) “le piazze di oggi sono la migliore risposta alla canea della destra contro Landini e la Cgil. Solo con la lotta si cambia il paese. Tifiamo rivolta perché l'Italia è l'unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti negli ultimi trent'anni, uno dei pochissimi in cui non c'è una legge per il salario minimo, quello con l'età pensionabile più alta, un'emigrazione di giovani verso l'estero ai livelli del dopoguerra, milioni di precari, 700.000 famiglie in attesa della casa popolare, milioni di persone che rinunciano a curarsi”.
E Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana, aggiunge: “Il cambiamento si costruisce a partire dalla mobilitazione con le forze sociali, trovando il terreno comune sui temi chiave che riguardano le fragilità e i bisogni di equità sociale. In Abruzzo cittadine e cittadini sono alle prese con lunghe liste d’attesa, inaccettabili, in 120mila rinunciano addirittura a curarsi, senza contare che le vertenze territoriali mostrano diffuse e continue crisi aziendali su cui le istituzioni e la politica hanno la responsabilità di intervenire, per la salvaguardia dei posti di lavoro, per il sostegno ai salari, per uno sviluppo sostenibile che coniughi strategie industriali, giustizia sociale e ambientale”.
Per quanto riguarda le adesioni, alla Marelli di Sulmona hanno preso parte al presidio il 40% dei lavoratori del primo turno. Alla Baltour di Teramo, invece, hanno scioperato 12 lavoratori su 15. Alla Kromoss di Aielli la percentuale di adesione ha toccato il 70%, alla Siapra di Avezzano il 97%, alla Kone di Pescara il 65%, alla Siniat di Pescara il 72% e alla Pail di Atessa il 65%.
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