«Scuola di moda, Rapposelli fa confusione»

Il direttore di Confindustria Di Giosaffatte: l’alta moda Vestina non è un Polo di innovazione

PESCARA. Il neonato Istituto tecnico superiore nel campo della moda alimenta una nuova polemica. Questa volta è il direttore della Confindustria Luigi Di Giosaffatte a replicare alle affermazioni del vicepresidente della Provincia Fabrizio Rapposelli.

«Ci duole constatare che Rapposelli confonde il contratto di rete, qual è il Polo alta moda dell’area Vestina e che trova la sua fonte legislativa in una legge ordinaria (n.33/2009) con i Poli di innovazione, che traggono la loro origine giuridica da un regolamento comunitario. Quindi il Pam resta l’unico, tra i circa 350 contratti di rete sottoscritti in Italia, che unisce filiera formativa specialistica e filiera produttiva. Far credere che stiamo parlando di medesimi progetti è un errore grossolano che rischia di confondere l’opinione pubblica. Rapposelli, evidentemente con grave miopia, continua a dividere progetti pubblici da quelli privati come se gli interventi di cui parliamo non potessero trovare una comune determinazione progettuale. Al contrario, il voler replicare a ogni costo progetti che avrebbero potuto potenziare il Polo alta moda proprio con l’apporto di tutte le risorse disponibili sul territorio per un potenziale che avrebbe assunto evidenti proporzioni e rappresentatività tali da favorire l’intero comparto della moda e non, come si sforza di dimostrare Rapposelli, solo l’area Vestina, ingenerando confusione sul fatto che il Polo alta moda sia riferito a un distretto sartoriale ben determinato. Al contrario invitiamo Rapposelli a leggere con attenzione lo statuto del contratto di rete che allarga la possibilità di ingresso delle aziende (per il 40% del totale) dall’intera area provinciale sconfinando anche nell’intero territorio regionale. Evidentemente Rapposelli ignora, nostro malgrado, tutto quello che Confindustria, - unitamente alle altre associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali, ha fatto per l’intera provincia pescarese, pur non sostituendosi alla politica che deve necessariamente programmare e decidere. Confindustria ribadisce il pieno rispetto per le Istituzioni ma non abbassa la guardia di fronte ad iniziative che hanno segnato l’indebolimento di progetti strategici come il contratto di rete Polo alta moda, voluto tra i migliori esempi italiani alla giornata nazionale dell’economia, edizione 2011». (cr.pe)

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