Scuole, scende la mannaia su dieci istituti in regione

9 Ottobre 2024

Colpiti il Teramano e il Chietino, ma il presidente Menna dice no al piano dei tagli

L’AQUILA. Confermato il taglio. La Regione Abruzzo ha comunicato alle Province il piano che accorpa tra di loro dieci istituzioni scolastiche riducendole alla metà per il prossimo anno. L’obiettivo è risparmiare sulle direzioni.
La mannaia si abbatte su tre scuole in provincia di Teramo e due nel Chietino. Ma contestualmente viene ipotizzato di annullare il dimensionamento scolastico già fatto nell’anno in corso tra l’Istituto Comprensivo 1 e l’Istituto Comprensivo 7 di Pescara ripristinando i 2 istituti. Le tre Province interessate hanno adesso il tempo per proporre soluzioni diverse da quelle ipotizzate dalla Regione.
Sta di fatto che la polemica riesplode a un anno esatto da quella precedente che era praticamente identica. Ma nel 2023 gli accorpamenti delle direzioni scolastiche vennero congelati e rinviati grazie alla legge nazionale Milleproroghe. Ora però siamo punto e daccapo. In provincia di Teramo, le istituzioni scolastiche coinvolte nell’ipotesi regionale sarebbero il Liceo Artistico Grue di Castelli (simbolo dell’artigianato ceramistico abruzzese) e l’Istituto Comprensivo di Isola del Gran Sasso/Colledara; il Convitto Nazionale e l’Iis “Delfico” di Teramo città (dal 3 ottobre chiusi dalla magistratura); gli istituti comprensivi di Civitella del Tronto/Torricella Sicura e di Campli. In provincia di Chieti, le istituzioni scolastiche “decapitate”, nell’ipotesi regionale, sarebbero invece l’Ipseoa “Marchitelli” di Villa Santa Maria, ovvero il celebre istituto alberghiero che sforna cuochi stellati, e l’Istituto Comprensivo di Quadri; l’Istituto Comprensivo di Castel Frentano e il Comprensivo “D’Annunzio” di Lanciano. Ma la Provincia di Chieti, che è la prima ad alzare la voce, con una nota a firma del Presidente, Francesco Menna, ha già comunicato ufficialmente che non ha alcuna intenzione di proporre tagli alla propria rete scolastica provinciale. Mentre tra i sindacati, la Cisl Scuola Abruzzo Molise, per voce del segretario Davide Desiati, si è immediatamente dichiarata assolutamente contraria a qualsiasi dimensionamento scolastico ritenendo necessario «tutelare il particolare territorio regionale costituito da grandi aree montane ed una media alunni per istituzione scolastica che è già nell’ordine di 900 alunni per istituto».
Già un anno fa ci furono forti e chiari dissensi, come sottolinea Menna nel documento inviato all’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Santangelo, e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci «Ragion per cui (…) appare opportuno e doveroso, anche per quest'anno, chiarire la posizione assunta dalla Provincia di Chieti, che è di netto contrasto verso qualsiasi operazione di dimensionamento scolastico e ripartizione dei tagli delle dirigenze, effettuata esclusivamente in modo coercitivo», scrive Menna, «resta inteso inoltre che questa Provincia non procederà, in alcun modo, ad effettuare alcuna operazione di dimensionamento scolastico in assenza di una chiara strategia d'insieme e visione complessiva del nuovo assetto della rete scolastica regionale».
Ma il suo non è un ammutinamento istituzionale. «Come già evidenziato l'anno scorso», precisa infatti il presidente Menna, «la Provincia di Chieti si è resa fin da subito disponibile a fornire il proprio contributo attivo nel processo di rivisitazione delle Linee guida regionali ed attendeva l'avvio di un dialogo costruttivo con la Regione e le parti sociali, per dare concreto impulso alla riscrittura degli indirizzi regionali, soprattutto a tutela di quei territori fragili montani per i quali le istituzioni scolastiche rappresentano l'ultimo presidio di sussistenza. Sorprende dunque la mera riconferma anche per quest'anno degli stessi tagli dello scorso anno».
Francesco Menna inoltre ricorda le difficoltà sorte quest’anno per le riorganizzazioni dei plessi dell'Istituto Industriale “Luigi di Savoia” e della nuova sede del Liceo Scientifico “Filippo Masci”, e taglia corto: «Per quest'anno la Provincia di Chieti non compirà alcuna operazione di dimensionamento scolastico non condivisa con i territori e le parti sociali e lavorerà esclusivamente in termini di riorganizzazione dell'offerta scolastica». Resta però intesa «la piena disponibilità, fin d'ora, a sostenere, coadiuvare e supportare le istituzioni locali nel portare avanti, con i giusti tempi e modi, tutte quelle iniziative di riconfigurazione della rete scolastica, sulle quali sia maturata la piena convergenza dei territori e delle comunità scolastiche». La parola passa agli altri presidenti di Provincia e, naturalmente, alla Regione.