Sequestrati 6mila farmaci scaduti a una società con sede a Pescara
Tre indagati per truffa, contraffazione e frode dopo un blitz dei Nas. I farmaci scaduti erano riconfezionati e venduti alle Asl del Molise
PESCARA. Seimila confezioni di medicinali sequestrati nelle ultime ore: va avanti e subisce una accelerazione l’inchiesta dei carabinieri del Nas sui farmaci scaduti, riconfezionati e forniti alle aziende del servizio sanitario pubblico del Molise e di altre regioni. Nel fine settimana appena passato gli uomini del nucleo antisofisticazioni si sono recati negli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli, sequestrando medicinali per un valore di diverse decine di migliaia di euro. I militari agli ordini del capitano Antonio Forciniti, hanno bloccato i pacchi pronti per essere consegnati alle varie strutture sul territorio. Su ordine della procura di Larino inoltre i carabinieri hanno anche sequestrato un capannone e alcune macchine che servivano per confezionare i prodotti.
Quello che ipotizzano gli investigatori è un vero e proprio raggiro ai danni della sanità pubblica: registe dell’operazione sarebbero tre persone che a vario titolo hanno a che fare con una società che ha la sua sede operativa e legale a Pescara. Sono state iscritte sul registro degli indagati e i reati ipotizzati sono la truffa, la contraffazione e la frode in pubbliche forniture. L’inchiesta ha accertato che già in passato i medicinali scaduti erano finiti negli ospedali: si lavora ora per capire se il materiale in questione sia o meno dannoso per la salute.
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