Sito internet neonazista, condannato a 2 anni e 2 mesi giovane di Montesilvano
Luca Ciampaglia, il 24enne nato ad Atri e residente a Montesilvano, era stato arrestato nel novembre scorso
ROMA. E’ stato condannato a due anni e due mesi di reclusione Luca Ciampaglia, il 24enne nato ad Atri e residente a Montesilvano arrestato nel novembre scorso per essere uno dei gestori di un sito web di stampo neonazista e antisemita. Insime ad latre persone aveva creato delle liste, schede dettagliate in cui denunciavano qualsiasi attività in cui fossero presenti cittadini ebrei. Negozi, ristoranti, scuole, personalità della comunità ebraica di Roma, a cominciare dal presidente Riccardo Pacifici, giornalisti e uomini politici. Tutto pubblicato sul sito web neonazista Stormfront. Per questa attività di incitamento all’odio razziale il gup del tribunale di Roma ha condannato quattro persone ritenute gestori del portale internet. Al termine di un processo svolto con rito abbreviato, il gup Carmine Castaldo ha inflitto tre anni di reclusione a Daniele Scarpino, milanese di 24 anni, ritenuto l’ideologo del gruppo; due anni e sei mesi a Diego Masi, 30 anni di Ceccano (Frosinone) e a a Ciampaglia, entrambi moderatori del forum italiano Stormfront. Infine due anni e otto mesi per Mirko Viola, 42 anni di Cantù (Como). Il giudice ha disposto per tutti gli arresti domiciliari e la pubblicazione della sentenza sul sito internet del ministero della Giustizia. I quattro erano stati arrestati il 16 novembre del 2012 perché accusati di promozione e direzione di un gruppo di persone che aveva tra i proprio scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. Ciampaglia venne arrestato in seguito a una perquisizione effettuata dalla Digos nella sua abitazione di Montesilvano. Secondo l’accusa gli imputati attraverso il forum italiano del sito Stormfront.org «hanno promosso e diretto un gruppo il cui fine era l’incitamento alla discriminazione e alla violenza etnica, religiosa e razziale». Le pagine web prendevano di mira gli «ebrei, gli immigrati, ed incitavano alla supremazia della razza bianca e all’istigazione al razzismo e al negazionismo». Agli atti del fascicolo processuale, tra le dichiarazioni fatte dagli imputati, spiccano una lettera di Scarpino al pm Luca Tescaroli in cui afferma di rendersi conto che «quanto scrivevo su internet poteva essere offensivo» e di essersi fatto «prendere troppo la mano con il White Nationalism». Significativo anche quanto dichiarato da Masi in un interrogatorio: «Mi sono reso conto», si legge nel verbale, «di aver scritto sul sito Stormfront cose vietate dall’ordinamento. Sono consapevole che tali condotte costituiscono reato». Non manca un irriducibile, Mirko Viola, che in una lettera al suo avvocato scrive: «Il mio reato? Aver infastidito una nota lobby. Non ho mai minacciato, programmato stermini o altre nefandezze, ma credo di aver mandato su tutte le furie “lorsignori” e l’ho fatto con la massima gioia».