Sosta selvaggia sulla riviera ma senza multe
Primo assalto al mare ma il Comune non apre i parcheggi e oggi caldo record.
PESCARA. Sosta selvaggia sulla riviera nel primo giorno di assalto alla spiaggia. Ieri, un fiume di auto ha invaso il marciapiedi del lungomare chiuso al traffico da cinque anni. È accaduto sotto gli occhi degli agenti della polizia municipale costretti a usare la tolleranza per evitare ai pescaresi un migliaio di multe in un giorno solo. Dieci le auto rimosse con il carroattrezzi, cento i verbali compilati per le vetture lasciate davanti ai passi carrabili e sugli spazi per i disabili.
Sosta selvaggia sul marciapiedi del lungomare da via Solferino a via Livenza, auto e moto parcheggiate nel cantiere della pista ciclabile tra largo Mediterraneo e via Muzii, i parcheggi chiusi con le catene. Sono le tre istantanee della prima domenica di mare a Pescara passata sotto il segno del traffico caotico e del caldo torrido in grado, come attestato dalla polizia municipale, di liquefare l’asfalto e far cadere a terra le moto parcheggiate. È successo all’incrocio tra il lungomare e via Muzii.
IL CALDO. L’ondata di calore che, da ieri, ha interessato la città si ripeterà anche oggi. Secondo la Protezione civile, lo stato di allerta è passato al livello 2: insieme a Pescara, si prevede caldo record anche a Bari, Bologna, Brescia, Catania, Civitavecchia, Frosinone, Messina, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Rieti, Torino e Viterbo.
Dal caldo al traffico: per liberare la riviera, i passi carrabili e i posti riservati ai disabili, anche ieri, i vigili urbani sono stati costretti a chiamare il carroattrezzi. Dieci le auto portate via. È bastato l’intervento del mezzo, accanto al cantiere della pista ciclabile del centro, a bloccare la circolazione e a scatenare le proteste dei balneatori del consorzio Ciba.
I PARCHEGGI. Ma il caos parcheggi per il mare sarà un ritornello per il prossimo futuro: il Comune non ha stretto nessun accordo con i proprietari delle aree limitrofe alla pineta di Santa Filomena per utilizzare i tremila metri quadrati di terreno come parcheggi. A meno di trattative dell’ultima ora con i costruttori, interessati a dare il via agli interventi edilizi nella fascia compresa tra la pineta e la strada parco, i parcheggi dello scorso anno, allestiti a spese del Comune con maxi tappeti in plastica per proteggere il terreno, resteranno chiusi. Fino a oggi, l’accesso è sbarrato con catene e lucchetti e i parcheggi sono ricoperti di metri di erbacce. Un pericolo per i residenti: i vigili del fuoco, lunedì scorso, sono stati costretti a intervenire per spegnere un incendio di sterpaglie che si era propagato in tre punti ai margini della pineta.
LA SOSTA SELVAGGIA. Senza la valvola di sfogo dei parcheggi, il fiume di auto ha puntato dritto sul marciapiedi del lungomare. Un’area chiusa al traffico da cinque anni - fin dall’epoca dell’assessorato al Traffico di Armando Mancini - per restituire spazio ai pedoni che però, complici i cantieri, è rimasta senza i cartelli di divieto di sosta. Ieri, quindi, il marciapiedi, nel tratto compreso tra gli stabilimenti balneari Traghetto e Naiadi, si è trasformato in gigantesco parcheggio con le auto in transito tra i pedoni. Nell’area del centro, dal ristorante Guerino ancora chiuso fino allo stabilimento Croce del Sud, anche il cantiere della pista ciclabile è stato scambiato per un parcheggio con auto e moto in sosta. Di fronte, a questa invasione di auto, la polizia municipale ha preferito usare la tolleranza. Pugno di ferro, invece, verso chi, con la propria auto, ha bloccato i passi carrabili, parcheggiato sulle strisce pedonali o nello spazio riservato ai disabili.
LE CENTO MULTE. Cento multe a Pescara ma soltanto per i casi gravi. Pioggia di multe a Montesilvano: gli agenti della polizia municipale sono intervenuti in via Livenza, via Saline e via Arno per multare le auto parcheggiate in divieto di sosta. Immediata è scattata la protesta dei multati: «Ma se i parcheggi della pineta sono chiusi, dove si deve lasciare l’auto?».
LA SPIAGGIA SPORCA. Il primo giorno di mare ha riservato anche la sorpresa dei cumuli di rifiuti e detriti lasciati sulle spiagge libere. Nel tratto di litorale nord, tra gli stabilimenti Naiadi e Hawaii, gli ombrelloni sono stati piantati al di là dei cumuli di sporcizia ammassati dalle ruspe: spalati via dall’arenile da una settimana, l’ammasso di rifiuti non è stato portato via in tempo per l’assalto alla spiaggia. Anche se, in municipio, il bollettino meteo con il solleone e le alte temperature era arrivato con anticipo. Situazione identica in centro, tra gli stabilimenti Jambo e Nettuno: anche su questo tratto di spiaggia libera, i rifiuti raccolti non sono stati portati via.
Sosta selvaggia sul marciapiedi del lungomare da via Solferino a via Livenza, auto e moto parcheggiate nel cantiere della pista ciclabile tra largo Mediterraneo e via Muzii, i parcheggi chiusi con le catene. Sono le tre istantanee della prima domenica di mare a Pescara passata sotto il segno del traffico caotico e del caldo torrido in grado, come attestato dalla polizia municipale, di liquefare l’asfalto e far cadere a terra le moto parcheggiate. È successo all’incrocio tra il lungomare e via Muzii.
IL CALDO. L’ondata di calore che, da ieri, ha interessato la città si ripeterà anche oggi. Secondo la Protezione civile, lo stato di allerta è passato al livello 2: insieme a Pescara, si prevede caldo record anche a Bari, Bologna, Brescia, Catania, Civitavecchia, Frosinone, Messina, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Rieti, Torino e Viterbo.
Dal caldo al traffico: per liberare la riviera, i passi carrabili e i posti riservati ai disabili, anche ieri, i vigili urbani sono stati costretti a chiamare il carroattrezzi. Dieci le auto portate via. È bastato l’intervento del mezzo, accanto al cantiere della pista ciclabile del centro, a bloccare la circolazione e a scatenare le proteste dei balneatori del consorzio Ciba.
I PARCHEGGI. Ma il caos parcheggi per il mare sarà un ritornello per il prossimo futuro: il Comune non ha stretto nessun accordo con i proprietari delle aree limitrofe alla pineta di Santa Filomena per utilizzare i tremila metri quadrati di terreno come parcheggi. A meno di trattative dell’ultima ora con i costruttori, interessati a dare il via agli interventi edilizi nella fascia compresa tra la pineta e la strada parco, i parcheggi dello scorso anno, allestiti a spese del Comune con maxi tappeti in plastica per proteggere il terreno, resteranno chiusi. Fino a oggi, l’accesso è sbarrato con catene e lucchetti e i parcheggi sono ricoperti di metri di erbacce. Un pericolo per i residenti: i vigili del fuoco, lunedì scorso, sono stati costretti a intervenire per spegnere un incendio di sterpaglie che si era propagato in tre punti ai margini della pineta.
LA SOSTA SELVAGGIA. Senza la valvola di sfogo dei parcheggi, il fiume di auto ha puntato dritto sul marciapiedi del lungomare. Un’area chiusa al traffico da cinque anni - fin dall’epoca dell’assessorato al Traffico di Armando Mancini - per restituire spazio ai pedoni che però, complici i cantieri, è rimasta senza i cartelli di divieto di sosta. Ieri, quindi, il marciapiedi, nel tratto compreso tra gli stabilimenti balneari Traghetto e Naiadi, si è trasformato in gigantesco parcheggio con le auto in transito tra i pedoni. Nell’area del centro, dal ristorante Guerino ancora chiuso fino allo stabilimento Croce del Sud, anche il cantiere della pista ciclabile è stato scambiato per un parcheggio con auto e moto in sosta. Di fronte, a questa invasione di auto, la polizia municipale ha preferito usare la tolleranza. Pugno di ferro, invece, verso chi, con la propria auto, ha bloccato i passi carrabili, parcheggiato sulle strisce pedonali o nello spazio riservato ai disabili.
LE CENTO MULTE. Cento multe a Pescara ma soltanto per i casi gravi. Pioggia di multe a Montesilvano: gli agenti della polizia municipale sono intervenuti in via Livenza, via Saline e via Arno per multare le auto parcheggiate in divieto di sosta. Immediata è scattata la protesta dei multati: «Ma se i parcheggi della pineta sono chiusi, dove si deve lasciare l’auto?».
LA SPIAGGIA SPORCA. Il primo giorno di mare ha riservato anche la sorpresa dei cumuli di rifiuti e detriti lasciati sulle spiagge libere. Nel tratto di litorale nord, tra gli stabilimenti Naiadi e Hawaii, gli ombrelloni sono stati piantati al di là dei cumuli di sporcizia ammassati dalle ruspe: spalati via dall’arenile da una settimana, l’ammasso di rifiuti non è stato portato via in tempo per l’assalto alla spiaggia. Anche se, in municipio, il bollettino meteo con il solleone e le alte temperature era arrivato con anticipo. Situazione identica in centro, tra gli stabilimenti Jambo e Nettuno: anche su questo tratto di spiaggia libera, i rifiuti raccolti non sono stati portati via.