Sostanze tossiche nel parco mai aperto a Fosso Grande

Il giardino costato 500 mila euro e abbandonato da 17 anni L’assessore Del Trecco: «Veleni nel terreno, vietato entrare»

PESCARA. Sostanze tossiche come piombo e cadmio nel parco con pista ciclabile, mai aperto ma costato quasi 500 mila euro. È un altro retroscena che si aggiunge all’opera incompiuta lungo il torrente Fosso Grande: un parco con percorso in betonelle per le biciclette, ponti e panchine ma abbandonato da 17 anni. Un chilometro di degrado – tra il confine di Pescara con Spoltore vicino alla Motorizzazione civile e un muro di cemento di via Prati – nascosto agli occhi della città da una savana che rende la zona inaccessibile.

Ma non è soltanto la vegetazione selvaggia che cresce lungo il torrente a creare allarme: «La situazione in cui versa l’ex discarica di Fosso Grande è di particolare complessità. A fronte dell’esistenza di un primo parco, con pista ciclabile e percorsi pedonali, e anche di un progetto per realizzare un canile sanitario-rifugio, oggi ci troviamo a fare i conti con un problema ambientale, ossia la presenza di sostanze cancerogene che ancora continuano a essere rilevate dalla Asl e dall’Arta in tutta l’area, frutto della vecchia discarica, e che di fatto la rendono inutilizzabile». A dirlo non è un ecologista pronto a denunciare l’ennesima emergenza della natura ferita ma l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco. Messa così, forse, il giardino con pista ciclabile dei Colli non sarà mai aperto e potrebbe rimanere un monumento agli sprechi di denaro pubblico. «Non è possibile farci il canile, non è possibile far frequentare quel parco, addirittura», spiega Del Trecco, «è vietato anche l’utilizzo dei pozzi a valle di Fosso Grande. Oggi possiamo solo limitarci a garantire la manutenzione dell’area, ossia pulizia del verde, senza poter portar avanti alcuno dei progetti pure pronti nei nostri cassetti». La manutenzione, però, a Fosso Grande manca da sempre: l’ultima petizione dei residenti è del 2000. Da allora, sull’opera fantasma, è sceso il silenzio.

Per Fosso Grande, però, di progetti ne sono stati annunciati, eccome. «Ma quando siamo arrivati al governo», rivela l’assessore, «una relazione della Asl e dell’Arta ha bloccato qualunque utilizzo di Fosso Grande perché le analisi avevano fatto rilevare la presenza, in quantità massicce, di sostanze cancerogene, determinate dall’ex discarica che ha bisogno di decine di anni per la bonifica completa. Addirittura, dal 2009, è in vigore anche l’ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua dei pozzi a valle di Fosso Grande, proprio per la presenza di un forte inquinamento. Da qui nasce l’impossibilità materiale di un qualunque utilizzo dell’ex discarica, in parte già riqualificata e trasformata in un parco, sulla quale la nostra amministrazione», dice De Trecco, «ha anche ipotizzato la realizzazione di un campo di pannelli fotovoltaici per incentivare l’uso dell’energia alternativa». Anche per Del Trecco tenere così un’opera pubblica è intollerabile: «È evidente che l’area già riqualificata non può essere lasciata nel degrado e infatti, come ogni anno, provvederemo allo sfalcio dell’erba e alla bonifica degli eventuali rifiuti per restituire comunque decoro a quella parte del territorio».

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