Sparatoria, la vittima chiede aiuto
La donna minacciata dal kosovaro: «Ho paura di tornare a casa»
PESCARA. «Io in quella casa non riesco a tornare: la porta d’ingresso è sfondata, quella del bagno anche e non ho i mezzi per rimetterle a posto. E poi ho paura, sono sotto shock. Mi sono trovata un fucile in bocca. Non so cosa fare, qualcuno mi aiuti». Piange al telefono la donna che mercoledì scorso è stata minacciata con un fucile dal suo vicino di casa, convinto che la compagna lo tradisse e la donna coprisse l’amica. E chiede aiuto alle istituzioni, all’Ater, a chiunque possa darle una mano per superare il brutto momento che sta vivendo.
Mercoledì il kosovaro, che è stato poi arrestato dalla squadra Mobile, ha fatto una scenata di gelosia alla convivente nell’appartamento di via Tavo in cui abita la coppia, poi è passato alla vicina di casa. L’uomo è entrato nell’appartamento della donna, l’ha minacciata con l’arma davanti al figlio minorenne. Poco dopo è scappato via, non prima di sparare un colpo di fucile per le scale del Ferro di cavallo, il complesso popolare in cui abita. I poliziotti lo hanno ritrovato ore dopo, davanti a una tabaccheria di via Tavo.
«Ho sentito sfondare la porta mentre ero in casa con mio figlio, ci siamo nascosti in bagno ma ha sfondato anche quella porta. Mi sono trovata un fucile in bocca, ho dovuto sentire mio figlio che implorava quell’uomo: “Ti prego, non sparare a mamma”. Io l’ho denunciato, l’hanno arrestato, ma ora non so cosa fare», racconta la donna, ancora provata dalla terribile esperienza che ha vissuto.
«Quel fucile ce l’ho perennemente in testa, Il mio appartamento è distrutto e non ho i mezzi per rimetterlo a posto. Sono alloggiata da parenti con i miei figli, ma ho paura di quell’uomo e della sua famiglia. Chiedo solo che qualcuno mi aiuti a rimettere a posto la casa, che magari mi diano un altro alloggio. Non posso tornare in quella casa».(l.ve.)
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