Polemica sull’urbanistica
«Sul prg non posso fare di più»
Antonelli agli Ordini professionali: accolte alcune delle vostre idee
PESCARA. «La nostra proposta sulle Norme tecniche di attuazione del prg è la sintesi di tutte le esigenze della categoria. Ma non potevano recepire tutte e cento le richieste degli Ordini professionali». L’assessore all’urbanistica Marcello Antonelli ha replicato così alle critiche avanzate da sette organizzazioni professionali, che in una lettera hanno espresso il loro disappunto per le scelte compiute dall’amministrazione comunale nell’ambito di una rivisitazione delle Norme tecniche di attuazione del piano regolatore.
La lettera indirizzata al sindaco Luigi Albore Mascia, all’assessore, al presidente della commissione Urbanistica Marco Mambella e a tutti i capigruppo è stata firmata dai presidenti degli Ordini degli architetti Laura Antosa e degli ingegneri Maurizio Vicaretti, del Collegio dei geometri Tiziana Finaguerra, dell’Api Edil (piccole imprese edili) Mario Palumbo, dell’Ance (costruttori) Giuseppe Girolimetti, dell’Anailp (Associazione nazionale ingegneri architetti liberi professionisti) Antongiulio Ciaramellino, dell’Inu (Istituto nazionale di urbanistica) Raffaella Radoccia.
I professionisti si sono lamentati del fatto che l’amministrazione avrebbe completamente snobbato le loro proposte contenute in un piano presentato nel novembre 2011. In compenso, il Comune ha presentato una sua proposta nei mesi scorsi che non sembra recepire alcuna idea degli Ordini professionali. Ma l’assessore all’urbanistica non la pensa affatto così e ieri ha anticipato alcuni dei passaggi della lettera che ha intenzione di inviare ai presidenti delle sette organizzazioni. «Credo che, per la prima volta, abbiamo garantito la seria e concreta partecipazione degli Ordini professionali», ha affermato, «ci siamo dilungati il più possibile al fine di recepire i contributi di tutti, ma non si può pretendere di recepire tutto in toto». «Nell’aprile del 2011», ha proseguito, «il consiglio ha approvato una delibera fissando dei paletti per la redazione di una variante alle Norme tecniche di attuazione. E da quei paletti non è possibile discostarsi. Dimostrerò in consiglio, comunque, che quel documento non è preconfezionato».(a.ben.)
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