ABRUZZO

Terme di Caramanico, fallisce anche l'aggiudicazione della sorgente

Si ritira la Dre srl dallo sfruttamento delle acque termali, ora la seconda in graduatoria è la Virgo (Chieti calcio). il consigliere regionale Blasioli (Pd): "E' ora che la Regione acquisti i lotti delle Terme". La risposta di Marsilio

PESCARA. Terme di Caramanico, incubo senza fine: dopo la sesta asta andata deserta fallisce anche l’aggiudicazione per lo sfruttamento delle acque termali Come se non bastassero le sei aste per l’acquisto dei due lotti oggetto del fallimento andate deserte, un ennesimo colpo si abbatte sulle Terme di Caramanico. È infatti ufficialmente fallita anche l’aggiudicazione per lo sfruttamento della sorgente Santa Croce - Pisciarello.

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A segnalarlo è il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli, dopo aver spulciato nelle pubblicazioni in cui Areacom recepisce la comunicazione con cui la ditta Dre srl ha fatto sapere di non voler procedere alla stipula del contratto per lo sfruttamento delle acque termali. "Ricorderete che la Dre Srl si era aggiudicata lo sfruttamento della sorgente Santa Croce - Pisciarello con provvedimento direttoriale n. 12 del 29 gennaio 2024", riassume Blasioli che precisa: "Più volte sono intervenuto pubblicamente sulla questione, sia per sottolineare il lungo lasso di tempo trascorso per effettuare il controllo dei requisiti dell’aggiudicataria, ben sette mesi - le verifiche sono infatti terminate lo scorso 29 agosto, data in cui l’affidamento è stato ufficialmente formalizzato -, sia per porre l’accento su alcune ambiguità e inesattezze, difficilmente sanabili, che caratterizzavano l’offerta aggiudicata a Dre srl, come i riferimenti alla sorgente La Salute non più oggetto di gara, l’assenza di un piano industriale e di uno studio di fattibilità delle opere per l’auto-approvvigionamento dell’energia da fonti alternative, nonché la mancanza della polizza fideiussoria e dei requisiti della professionalità rispetto a quanto previsto dalla L.R. 15/2002".

Sulla base della determinazione pubblicata da Areacom, si apprende che la prima aggiudicataria si sarebbe tirata indietro con questa motivazione: " […] l’impossibilità di procedere alla conclusione del contratto» dovuta « […] alle incertezze riguardanti il destino dei complessi immobiliari termali attualmente all’asta, il cui sfruttamento era ed è un elemento essenziale di realizzazione della proposta economica presentata in gara per la concessione delle acque termali". Riprende Balsioli: "Scopriremo a breve tutte le ragioni del recesso, nonché le azioni che intenderà adottare Areacom a seguito di questa decisione, ma questa determina offre lo spunto per alcune riflessioni che voglio rendere pubbliche. La prima è che si è perso praticamente un anno per aggiudicare l’acqua separatamente dal compendio immobiliare. Ho sempre sostenuto che separare i due lotti oggetto del fallimento rispetto allo sfruttamento dell’acqua fosse un problema, e ora ad affermarlo è la stessa Dre srl nella determinazione n. 206 del 7 novembre 2024. La seconda è che, tralasciando tutti gli approfondimenti del caso, leggo con sorpresa quanto dichiarato dalla Dre srl e riportato nella determinazione di Areacom, e cioè il passaggio sull’incertezza della vendita dei due lotti fallimentari. Mi pongo quindi il seguente interrogativo: forse la società aggiudicataria pensava di cedere in subappalto lo sfruttamento delle acque termali? Un’intenzione tuttavia mai formalizzata nei documenti di gara, malgrado le prescrizioni del Codice degli Appalti".

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La procedura prevede ora lo scorrimento della graduatoria, verificando se la seconda in graduatoria, la Virgo Holding spa, - la società che ha rilevato la proprietà del Chieti calcio - che ha ottenuto meno della metà del punteggio tecnico rispetto alla Dre srl, abbia o meno tutti i requisiti. "Nella speranza che il presidente Marsilio", sottolinea infine Blasioli, "voglia abbracciare la proposta che avanziamo ormai da tempo immemore, ovvero contrarre un mutuo per far sì che la Regione acquisti i lotti delle Terme, o anche solo quello dello stabilimento termale, riaccorpando così beni e acqua, siamo in attesa di capire come si svilupperà questa procedura, speriamo in tempi celeri".

Il presidente della Regione Marco Marsilio ha succesivamente risposto con una nota. "È necessario ribadire che mettere a gara le acque insieme allo stabilimento è impossibile a norma di legge. Già due anni fa abbiamo affrontato il problema nella speranza di poterlo risolvere. Ma né i nostri uffici, né l’avvocatura, né i curatori del tribunale sono riusciti a individuare una strada che portasse a questa soluzione. Lo sa anche il partito democratico. Stanco di leggere una settimana sì e l’altra pure questa semplicistica e miracolistica soluzione a un problema molto complesso ho ritenuto necessario contribuire a dare informazioni corrette all’opinione pubblica. La regione continuerà a lavorare per dare un futuro alle attività termali di Caramanico".