Tre morti alle terme, Maresca assolto dall’omicidio colposo

PESCARA. Silvio Maresca, patron della catena alberghiera Bluserena che controlla anche il Serena Majestic di Montesilvano, è stato assolto dal reato di omicidio colposo per il caso di tre morti sospette alle Terme di Torre Canne, a Fasano in Puglia. Insieme a Maresca, a conclusione di un processo con rito abbreviato, il gup di Brindisi Maurizio Saso ha assolto con la formula del «fatto non sussiste» altri due dirigenti delle Terme di Torre Canne tutti imputati di omicidio colposo per le morti sospette e per altri reati legati a numerosi ricoveri dovuti a una presunta contaminazione dal batterio pseudomonas delle acque utilizzate per le inalazioni. Gli imputati, oltre a Maresca, 52 anni, erano Vittorio Valerio, 85 anni di Brindisi, direttore sanitario delle terme, e Massimo Casciano, nato a Pescara ma residente a Ostuni, vice direttore della struttura, tutti difesi dall’avvocato Massimo Manfreda. Il pm Marco D’Agostino aveva chiesto per tutti e tre la condanna a tre anni di reclusione. Le Terme furono sottoposte a sequestro nel 2009 dopo la morte di una donna di 78 anni, di Martina Franca in provincia di Taranto. Nei giorni successivi vennero alla luce altri due decessi sospetti: un uomo di 67 anni di Padova e un 78enne di Taranto che si stavano sottoponendo a terapie inalatorie. Le parti civili erano più di settanta.

Secondo la difesa di Maresca, la scelta del rito abbreviato era stata fatta per «mettere fine a uno stillicidio di sospetti cominciato nel 2009: è per questo che abbiamo chiesto il rito abbreviato essendo profondamente certi della correttezza del nostro operato». Maresca si era sempre proclamato estraneo alle morti: «Quello che è successo rientra nelle normali dinamiche epidemiologiche, data la popolazione che ha frequentato le terme. Pseudomonas è un organismo ubiquitario, presente in tutte le acque, rilevato presso le terme in varianti e quantità perfettamente innocue».