Tua, ecco la delibera che vale 820 milioni di euro

1 Ottobre 2017

D’Alessandro: «Garantirà dieci anni di trasporto pubblico»

PESCARA. Settecento volte la circonferenza della terra. Sono infatti 29 milioni, più 963mila su rotaie, i chilometri affidati alla nuova Tua spa con una contribuzione, da parte della Regione, di 82 milioni e mezzo di euro l’anno. Grandi numeri. Anzi numeri enormi da moltiplicare per dieci, tanti quanti sono gli anni previsti da un contratto di servizio sottoscritto da Regione e Tua. Parliamo, in totale, di 820 milioni di soldi pubblici che, fino a 2027, saranno trasferiti dallo Stato e dalla Regione alla neonata società in house, controllata quindi dalla stessa Regione, per garantire il trasporto pubblico in Abruzzo. Tutto questo, e non è poco, è stato stabilito da una delibera votata venerdì scorso dalla giunta D'Alfonso. Una delibera che, con gli allegati, è composta da mille pagine. Camillo D'Alessandro, consigliere regionale con delega ai trasporti, e regista dell'operazione, afferma che saranno così risparmiati 15 milioni di euro l'anno visto che, nel 2014, i trasferimenti di soldi pubblici, dalla Regione a Tua, sfioravano i 27 milioni di euro. Nell'intervista rilasciata al Centro, l'esponente del Pd spiega tutti i risvolti della delibera a otto zeri che ridisegna e rivoluziona il trasporto pubblico locale (Tpl) nella nostra regione.
Consigliere D’Alessandro quali vantaggi porta la delibera Tua alla Regione e agli utenti?
«La Regione salvaguarda un patrimonio pubblico, fatto di una lunga storia di risorse finanziarie investite dalle tre ex società fuse in Tua: Arpa, Gtm e Sangritana, mentre ai cittadini garantiamo, con l’affidamento in house, innanzitutto la tenuta dell’offerta in un territorio caratterizzato da un’elevata domanda debole, che arriva soprattutto dalle aree interne, che il libero mercato potrebbe non coprire con la stessa cura del servizio pubblico».
Quali servizi quindi Tua gestirà in house e per quanto tempo?
«La delibera prevede un affidamento per dieci anni, di cui solo il primo come proroga delle attuali concessioni, secondo un contratto di servizio sottoscritto dal presidente di Tua, Tullio Tonelli, e il direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera. Parliamo degli attuali servizi di trasporto pubblico finora garantiti da Tua che rappresentano il 65 per cento di quelli esistenti in Abruzzo. Il restante 35 per cento è affidato a oltre quaranta operatori privati, come Baltour, Panoramica e Di Fonzo, tanto per fare degli esempi, che, dal prossimo anno, dovranno però partecipare a gare di appalto. La rivoluzione del trasporto pubblico infatti prevede tre fasi. La nascita di Tua e l’affidamento in house che si sono già definite. Manca solo la terza fase: l’affidamento dei lotti non coperti da Tua. Loro, le aziende private, potranno anche consorziarsi, ma noi dobbiamo attivarci entro il 31 dicembre prossimo, salvo un anno di proroga delle concessioni in attesa della conclusione della gara d’appalto».
Torniamo alla delibera Tua: darà oppure toglierà posti di lavoro?
«In tre anni, da quando è nata Tua, sono stati assunti 150 autisti, su un totale di 1.600 dipendenti. E ciò è stato possibile grazie a un importante turn over in azienda, cioè i pensionati che lasciano la guida, e dal nuovo contratto di secondo livello che ha permesso l’ingresso di nuove energie a costi più bassi. E’ un caso di scuola: più assumi e più risparmi».
Ma in corso c’è una seconda maxi operazione societaria. Parliamo dell’affitto di un ramo d’azienda di Tua alla Sangritana. Si tratta dei servizi commerciali. I sindacati accusano la Regione di voler spacchettare Tua. Come replica?
«Rispondo così: è una scelta obbligata perché passiamo da un regime di concessione all’affidamento in house che non prevede contributi pubblici per i servizi commerciali».
Di quali servizi parliamo?
«Sono l’agenzia viaggi e il servizio merci ferroviario con cui garantiamo il trasporto su rotaie a imprese abruzzesi come la Sevel. Ma la promiscuità fra trasporto pubblico locale e ferro non è prevista nell’affidamento in house. Del resto la Sangritana è nata nel 2011 proprio per accogliere al suo interno i servizi commerciali anche se l’allora maggioranza (quella di Chiodi, ndr) rinviò qualunque decisione che io oggi, invece, porto a termine. E lo farò entro il 31 dicembre»
Allora ci spiega perché i sindacati protestano?
«Perché sostengono che in alternativa alla separazione societaria si può fare la doppia contabilità all’interno di Tua fino al limite del 20 per cento di fatturato. Ma anche in questo caso c’è un ostacolo insormontabile perché, con l’affidamento in house, Tua non potrebbe ripianare le perdite della contabilità commerciale con risorse pubbliche. Certo, i servizi commerciali vanno modernizzati riorganizzando la rete per essere competitivi suol mercato. E’ un rischio d’impresa che Sangritana dovrà assumersi. Ma noi possiamo abbattere i costi di questi servizi utilizzando, per esempio, autisti a parametro più basso, quelli cioè di nuova assunzione».
Un’ultima domanda: non andrebbe fatta una gara d’appalto per l’affidamento dei servizi commerciali?
«In generale è così ma non in questo caso perché stiamo parlando di un’azienda, la Sangritana, detenuta al cento per cento da una società in house dove non ci sono privati. Quindi si può fare».