Val Pescara, al lavoro "in nero": fioccano multe fino a 10.800 euro
Controlli della Finanza nel Popolese, trovate senza contratto ballerine di night club, falegnami, meccanici, parrucchieri, baristi e commessi. Nei guai 10 datori di lavoro
POPOLI. Commessi, ballerine del night, meccanici, parrucchiere, baristi e falegnami: tutti al lavoro in "nero", senza regolare contratto di assunzione. In 12 sono stati trovati sul posto di lavoro malgrado non fossero in regola, nel corso di una serie di ispezioni eseguite dalla Guardia di finanza nella Val Pescara. Nei guai le aziende dove lavoravano, nei confronti delle quali sono state inflitte sanzioni da 1.800 a 10.800 euro.
I controlli sono stati eseguiti dalla Tenenza della Guardia di finanza di Popoli: 18 i controlli ad altrettante attività economiche che hanno portato complessivamente alla scoperta dei dodici lavoratori impiegati totalmente “in nero” (8 italiani e 4 dell’est europeo) in imprese di diversi settori economici e commerciali. Dei 12 lavoratori, tre di cui una lituana e due rumene, sono stati individuati mentre prestavano l'attività di intrattenimento in un night club del Popolese.
Gli altri settori sono: ristorazione e vendita al dettaglio di prodotti alimentari (4 lavoratori), salone per parrucchiere (1 lavoratore), officina meccanica (1 lavoratore), commercio al dettaglio di abbigliamento (1 lavoratore), bar (1 lavoratore) e falegnameria (1 lavoratore). I datori di lavoro hanno omesso di presentare la comunicazione preventiva agli enti preposti. Nel complesso su un totale di diciotto attività controllate, 10 sono le imprese cui sono state contestate violazioni per le quali è stata avviata la procedura di irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”, da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800 euro.
Per un’attività è stata richiesta all' Ispettorato del lavoro anche la sospensione dell’attività per aver impiegato manodopera irregolare in misura superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente assunti e trovati sul posto di lavoro. In un caso sono state inflitte sanzioni anche in relazione all’omessa tracciabilità delle retribuzioni e omessa consegna dei prospetti paga.