dopo aver spento un incendio a rancitelli
Volo di oltre dieci metri, vigile del fuoco ferito: tragedia sfiorata a Pescara
PESCARA. Tragedia sfiorata nella notte tra venerdì e sabato tra gli scheletri dei palazzi Clerico, in via Tavo, ancora “residenza” clandestina per decine di disperati e tossicodipendenti che all’inter...
PESCARA. Tragedia sfiorata nella notte tra venerdì e sabato tra gli scheletri dei palazzi Clerico, in via Tavo, ancora “residenza” clandestina per decine di disperati e tossicodipendenti che all’interno hanno ammassato rifiuti, coperte, avanzi di cibo e materassi per passare la notte.
LA RICOSTRUZIONE Attorno alla mezzanotte si è sviluppato un incendio al terzo piano di una delle due palazzine abbandonate: immediato l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme, partite tra i bivacchi improvvisati nel buio pesto della struttura, priva di corrente elettrica. Il caposquadra dei pompieri, durante il sopralluogo sul piano interessato dalle fiamme, è caduto dentro la tromba dell’ascensore, chiaramente vuota e completamente buia, volando per dieci metri fino al piano terra. Solo il caso ha voluto che lì in fondo fossero ammassati decine di sacchi di spazzatura che hanno attutito il colpo: il vigile del fuoco è rimasto però seriamente ferito dalla caduta. Soccorso dai colleghi e poi trasportato rapidamente in ospedale in ambulanza, è stato stabilizzato: non ha riportato danni gravi, ma per lui poteva finire molto peggio. L’intervento a Rancitelli poteva essere una tragedia.
IL PRECEDENTE Pochi giorni fa, in Puglia, una 25enne è morta proprio cadendo nella tromba di un ascensore a Fasano, in provincia di Brindisi. La giovane è caduta dal quarto piano, precipitando sul tetto dell’ascensore.
I SIMBOLI DEL DEGRADO Nonostante la recinzione alta due metri piazzata attorno al perimetro dall’amministrazione comunale nei mesi scorsi, i palazzi mai terminati nel cuore del quartiere caldo della città continuano ad essere molto frequentati e location preferita per movimenti illegali, in particolare lo spaccio e il consumo di droga. La rete metallica realizzata ultimamente è stata già danneggiata, creando varchi che consentono ancora agli “inquilini” di entrare e uscire senza grandi problemi. Un anno fa l’amministrazione annunciò l’imminente demolizione dei palazzi, ma ad oggi sono ancora lì e bisognerà attendere la partenza del secondo mandato del sindaco Masci per capire se l’argomento è ancora ai primi posti dell’agenda. Lo scorso gennaio l’area era stata bonificata dal Comune: all’interno furono trovate persone accampate e attrezzate anche con un angolo cucina. Probabilmente qualcuno ha continuato a vivere di espedienti dentro quegli scheletri di cemento e mattoni – che fanno parte dello skyline del quartiere da trent’anni – utilizzando anche materiale infiammabile, causa dell’incendio dell'altra notte che stava per costare la vita ad un vigile del fuoco.
LA RICOSTRUZIONE Attorno alla mezzanotte si è sviluppato un incendio al terzo piano di una delle due palazzine abbandonate: immediato l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme, partite tra i bivacchi improvvisati nel buio pesto della struttura, priva di corrente elettrica. Il caposquadra dei pompieri, durante il sopralluogo sul piano interessato dalle fiamme, è caduto dentro la tromba dell’ascensore, chiaramente vuota e completamente buia, volando per dieci metri fino al piano terra. Solo il caso ha voluto che lì in fondo fossero ammassati decine di sacchi di spazzatura che hanno attutito il colpo: il vigile del fuoco è rimasto però seriamente ferito dalla caduta. Soccorso dai colleghi e poi trasportato rapidamente in ospedale in ambulanza, è stato stabilizzato: non ha riportato danni gravi, ma per lui poteva finire molto peggio. L’intervento a Rancitelli poteva essere una tragedia.
IL PRECEDENTE Pochi giorni fa, in Puglia, una 25enne è morta proprio cadendo nella tromba di un ascensore a Fasano, in provincia di Brindisi. La giovane è caduta dal quarto piano, precipitando sul tetto dell’ascensore.
I SIMBOLI DEL DEGRADO Nonostante la recinzione alta due metri piazzata attorno al perimetro dall’amministrazione comunale nei mesi scorsi, i palazzi mai terminati nel cuore del quartiere caldo della città continuano ad essere molto frequentati e location preferita per movimenti illegali, in particolare lo spaccio e il consumo di droga. La rete metallica realizzata ultimamente è stata già danneggiata, creando varchi che consentono ancora agli “inquilini” di entrare e uscire senza grandi problemi. Un anno fa l’amministrazione annunciò l’imminente demolizione dei palazzi, ma ad oggi sono ancora lì e bisognerà attendere la partenza del secondo mandato del sindaco Masci per capire se l’argomento è ancora ai primi posti dell’agenda. Lo scorso gennaio l’area era stata bonificata dal Comune: all’interno furono trovate persone accampate e attrezzate anche con un angolo cucina. Probabilmente qualcuno ha continuato a vivere di espedienti dentro quegli scheletri di cemento e mattoni – che fanno parte dello skyline del quartiere da trent’anni – utilizzando anche materiale infiammabile, causa dell’incendio dell'altra notte che stava per costare la vita ad un vigile del fuoco.