VELA
A Pescara 38 equipaggi per il Festival dannunziano
Vincitori overall in tempo compensato le imbarcazioni Morgan e Celeste 2
PESCARA. Un vento leggero sui 5 nodi da Nord Ovest e poi da Nord Est ha accompagnato le 6 miglia della veleggiata intitolata a Gabriele d'Annunzio che ieri, a Pescara, ha catturato l'attenzione dei bagnanti nel tratto di spiaggia tra la nave di Cascella e la Stele dannunziana.
Competizione riuscita per i 38 equipaggi che hanno regatato con i versi "marini" del Vate tatuati sul retro delle polo bianche "Io l'onda in misura conduco". Le imbarcazioni in gara, tutte d'Altura tra i 9 e i 15 metri, sono arrivate da Ortona, Vasto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, oltre che da Pescara.
Vincitori overall in tempo compensato del challenger 2/o Trofeo d'Annunzio 2022, organizzato dal Circolo Nautico Pescara con il patrocinio della Federazione italiana vela IX Zona e inserito nel Festival dannunziano del Consiglio regionale d'Abruzzo, con il supporto del Comune di Pescara, sono: "Morgan" dell'armatore Fabio Cosentino della LNI sezione di Pescara per la categoria Orc e "Celeste 2" di Mario D'Annunzio e Andrea Mori del CNP2018 nella categoria Fiv. Doppio premio per l'equipaggio di" Morgan", un Grand Soleil 39, che ha tagliato anche il traguardo per primo in tempo reale, conquistando il cosiddetto trofeo "line of honours".
Il primo classificato nella categoria A è "Machi", il Solaris 44 dell'armatore Giulio Cerceo del CV La Scuffia, seguito da "Bluna" di Carlo Pasetti (CNP2018) e da "MGS" di Alessandro Pavone (CNP2018); nella categoria B vince "Celeste 2" di Mario D'Annunzio e Andrea Mori (CNP2018), mentre secondo è "Histria" di Alessandro Del Barone (CNP2018) seguito da "Trilly" di Massimo Di Fernando (CV Ventoforte); categoria C primo classificato "Giupi" di Antonio Angelone (CNP2018), secondo "Xantos" di Giacomo D'Aquino (CNP2018) e terzo "Brezza" di Pio Cubiotti (CNP2018). Nella categoria Orc primo "Morgan" di Cosentino, secondo "Duo" di Emanuele Terra De Matinis del CV Ventoforte, terzo "Movida" di Ivo Petrelli.