Australian Open, Sinner annienta Shelton 3-0: difenderà il titolo contro Zverev
L’altoatesino, dopo aver sofferto nel primo set, ha letteralmente preso il sopravvento sul tennista statunitense, imponendosi col risultato finale di 7-6 6-2 6-2. Domenica la finale degli Australian Open contro il numero due al mondo Zverev
MELBOURNE. L’uragano Sinner si abbatte anche su Ben Shelton, il talentuoso tennista statunitense che nei quarti di finale aveva spedito a casa il piemontese Sonego (3-1). Ora Sinner dovrà difendere il titolo di campione in carica degli Australian Open contro Alexander Zverev, il tedesco numero 2 al mondo che si è qualificato dopo il ritiro di Djokovic alla fine del primo set.
La partita di oggi ricalca il copione visto contro Shoolkate nelle prime fasi del torneo. All’inizio Sinner sembra essere entrato in campo un po’ a rilento. Come i motori diesel, ci mette un po’ per scaldarsi. Perde il primo game in servizio, lo riprende 3 giochi dopo ma conitnua a soffrire, arrivando al punto di farsi scivolare di mano il match: sul 5-5 si fa soffiare nuovamente il servizio e offre a Shelton la possibilità di battere per il set. In un momento così decisivo Sinner si comporta come si comportano i campioni: accende l’interruttore ed alza il livello del gioco. Salva non uno ma ben due set point e costringe l’avversario a giocare il tie-break. A quel punto qualcosa nella testa di Shelton cambia, sa che probabilmente non avrà occasioni come quella appena sciupata per vincere un set e crolla. L’altoatesino vince il tie 7-2 senza concedere neanche un punto in battuta.
La rimonta è decisiva per indirizzare le sorti della partita. Il secondo set vede Sinner imporsi 6-2, offrendo solo una palla break – salvata – e realizzando il 94% dei punti al primo servizio. La sua mimica corporea racconta anche di qualche fastidio alla gamba, ma sembra più una tattica psicologica che un dolore reale. Shelton non molla ma c’è poco da fare quando hai contro una macchina da guerra che, per giunta, lamenta qualche acciacco.
Il terzo set segue la stessa china del secondo, ma con una differenza: mentre nel set precedente è stato il primo servizio ad assicurargli la vittoria, in questo è sul secondo che predomina, cioè quello che dovrebbe dare maggiori chance a chi risponde di portarsi a casa il punto. Su 10 servizi di seconda, ne vince 9. Quindi arriva la vittoria dell’altoatesino e con essa i sorrisi. Sinner spende parole al miele per i suoi due allenatori e in particolare per Cahill, con cui ha annunciato la fine dei rapporti lavorativi alla fine della stagione 2025.
Quello che più impressiona di questo ragazzo dalla faccia buona e i capelli rossi è la sua capacità di rimanere concentrato, di non lasciare scampo all’avversario. E’ come la morte: inevitabile. Una caratteristica che ricorda Djokovic e che lo differenzia da un altro maestro del tennis come Roger Federer, che la pressione l’ha sempre sofferta. Alex De Minaur, il beniamino di casa sconfitto da Sinner nei quarti di finale (5-0 negli scontri diretti), ha ben raccontato la sensazione di trovarsi contro l’italiano quando, alla fine del match, si è sfogato in conferenza stampa: “Jannik è stato terribilmente bravo. Ha costruito la sua aura battendo chiunque, non è che ha avuto qualche buona settimana qua e là. Ha letteralmente battuto chiunque. Ho provato tante cose diverse, ma poi dopo un'ora e mezza faticavo anche a vincere un game. È surreale”.
Probabilmente anche Ben Shelton si starà sentendo così, ora. Spaesato e rassegnato di fronte all’aura dell’italiano, che a tratti sembra invincibile. Il tennista americano rimane comunque un talento di altissimo livello, con il suo letale servizio mancino e la tecnica che lo contraddistingue. Crescerà e avrà certamente modo di affrontare nuovamente il numero 1 del mondo.
Ora a Jannik manca un ultimo passaggio per concludere al meglio questo percorso: la difesa del titolo. La partita non sarà facile, perché affronterà il numero 2 del mondo “Sasha” Zverev, che ha risparmiato le energie in semifinale, visto il ritiro di Novak Djokovic – sì, l’età sta ricordando anche a lui di essere un umano – al termine del primo set. L’appuntamento, imperdibile, è per domenica alle 9:30 italiane.