Bolic: la mia vita da separato in casa

L’ex capitano del Lanciano: io, Romano e Pagliarini discriminati.

Si allenano, ma non giocano. A prescindere, per scelta tecnica dell’allenatore Dino Pagliari. La situazione va avanti da tempo e coinvolge Stefano Romano, Drazen Bolic e Mirko Pagliarini. Drazen Bolic, ex capitano della Virtus Lanciano, ha deciso di raccontare la vita da separato in casa.

Bolic, che fine ha fatto?
«Mi alleno. Io, Romano e Pagliarini facciamo il nostro dovere. Lavoriamo al campo quando ce lo permettono».

Addirittura!
«E’ accaduto anche che qualcuno di noi sia rimasto fuori dall’allenamento per scelta tecnica o tattica dell’allenatore. Succede che vuole provare qualcosa e noi non rientriamo nello schema».

Avete fatto qualcosa per smuovere le acque dopo la chiusura del mercato?
«Sì, abbiamo scritto una lettera alla società, chiedendo di far parte del gruppo a tutti gli effetti».

Che cosa vi ha risposto?
«Che era dispiaciuta della nostra presa di posizione. Sorpresa dalla nostra lettera, perché noi, secondo la dirigenza, non siamo fuori rosa. E’ solo una scelta tecnica se tutte le domeniche non veniamo presi in considerazione».

Scusi, ma perché questo braccio di ferro?
«Dovete chiedere al mister. Io nella passata stagione ho giocato sempre. E ho anche segnato qualche gol».

Lei ha parlato con Dino Pagliari?
«No, non abbiamo parlato di questo. E’ stato Luca Leone a comunicarmi, in estate, che non rientravo più nei piani dell’allenatore».

E lei?
«Ho detto va bene. Ma ho anche aggiunto: “Attenti, non sarà facile sistemare così tanta gente. C’è il rischio che qualcuno rimanga”. E così è stato».

Lei ha rifiutato qualche destinazione?
«Sono stato chiaro sin dall’inizio: voglio gli stessi soldi sul contratto che ho a Lanciano. E nessuna società mi ha prospettato questa soluzione. Quindi, non ho rifiutato un bel niente. Perché avrei dovuto rinunciare a qualcosa? Perché qualcuno ha deciso che non rientro nei suoi piani?».

Chi l’ha delusa?
«La società. Posso capire il mister che fa le sue scelte e che vuole i giocatori migliori al mondo. Ma la società sa chi è Bolic, sa che sono qui da quattro anni, sa che cosa ho fatto e come mi sono comportato. Meritavo un altro trattamento. Mi hanno fatto sentire inutile. Dal punto di vista umano non è bello vivere questa situazione. Ci sono modi e modi per trattare la gente».

Vi sentite discriminati?
«E mi chiede anche se mi sento discriminato? Alla presentazione della squadra, il 16 agosto scorso, non ci hanno convocato. I giocatori in passerella in mezzo al campo e a noi non hanno nemmeno fatto sapere della festa prima della Cisco. E poi ci fanno spogliare in uno spogliatoio differente. Nelle riunioni tecniche noi non ci siamo mai. E alla fine di ogni allenamento noi andiamo diretti a fare la doccia e i compagni a fare un giro di campo per sciogliere i muscoli. Divisi anche in questo. Ma, per carità, noi non siamo discriminati! E’ solo una scelta tecnica!».

Come l’hanno presa Romano e Pagliarini?
«Male, a livello umano è un atteggiamento difficile da sopportare. Non siamo malati, non portiamo virus: perché dobbiamo stare staccati dai nostri compagni se non siamo fuorirosa?».

E il ds Leone?
«In passato abbiamo giocato e dormito insieme, che cosa devo dire? Parla sempre da ds, mai da ex calciatore o da amico. E quando affronti l’argomento è sempre una scelta del tecnico, ma la società che cosa dice?».
Oggi Bolic e Pagliarini giocheranno con la Berretti.

Coppini out. Anche Coppini è out per Cosenza, come Oshadogan, Zeytulaev e Sansone. Non sono nemmeno partiti. A Cosenza forse giocherà Moi in difesa.