Calcio

Botte allo stadio, arrestati 3 ultrà: si indaga sulle falle nella sicurezza

28 Gennaio 2025

I video riprendono almeno altri 50 tifosi coinvolti, in arrivo una raffica di denunce e Daspo

L’AQUILA. Dopo cinghiate e bastonate, ecco i primi arresti per i responsabili delle scene di guerriglia al termine della partita L’Aquila-Sambenedettese, nel campionato di serie D. Ne fanno le spese – per ora – tre tifosi aquilani che secondo la polizia hanno preso parte attiva agli scontri avvenuti all’interno del rettangolo di gioco dello stadio Gran Sasso: un 50enne, un 37enne e un 35enne.

Tutti arrestati in flagranza differita – risultano già precedenti per fatti analoghi – e ora ai domiciliari con l’accusa di lancio di materiale pericoloso, scavalcamento e invasione di campo. Ma le indagini della Digos, agli ordini del dirigente Roberto Mariani, vanno avanti e nelle prossime ore potrebbero portare all’identificazione di altri protagonisti delle violenze di domenica. Una cinquantina in tutto gli ultrà ricercati, sia quelli di fede Samb che gli altri rossoblù.

Dopo gli arresti in differita, nelle prossime ore potrebbero arrivare altri provvedimenti, con una probabile ondata di Daspo (da 1 a 5 anni), denunce e forse anche multe a carico delle due società, le prime responsabili dell’ordine interno. Misure su cui aleggia anche lo spettro di una squalifica del campo per le prossime partite interne degli abruzzesi. Sarebbe la prima volta per il Gran Sasso d’Italia Italo Acconcia.

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