Cruciani, un derby che sa di rivincita
Di Cecco: «Prima i fischi, ma adesso abbiamo imbroccato la strada giusta».
LANCIANO. Nonostante i suoi trascorsi in neroverde (quasi ottanta le gare disputate, tra il 2002 e il 2006, nelle file degli storici rivali del Chieti), Domenico Di Cecco, attuale perno del centrocampo virtussino, ha impiegato poco per entrare nel cuore e nelle simpatie della tifoseria frentana.
«Ne ero certo, dato che sono nato proprio a Lanciano ed originario di queste parti (è di Fara San Martino ndr). E poi tra questi due club, soprattutto negli ultimi tempi, al di là della rivalità calcistica, c’è sempre stato grande rispetto, grazie all’opera svolta dalle due società».
Lo confermano anche i recenti passaggi in neroverde di Mainella e Romano.
«In rossonero mi sono subito trovato a mio agio. C’è un bel clima qui, sia a livello di spogliatoio che ambientale. Certo, essere fischiati non fa piacere, ma quando i risultati stentano ad arrivare bisogna mettere in conto anche qualche forma di dissenso, peraltro quasi sempre civilissima. E ve lo dice uno che ha giocato per svariati anni ad Avellino, dove le contestazioni sono ben più calde».
Adesso però la squadra sembra aver trovato la strada giusta.
«E’ vero. Non perdiamo da tre gare, nel corso delle quali siamo riusciti a raggranellare cinque punti che, con un pizzico di fortuna in più (chiaro il riferimento al derby di Giulianova ndr) sarebbero potuti essere benissimo sette. Vorrà dire che cercheremo di rifarci domenica, contro un’altra corregionale».
Che tipo di derby sarà quello in programma allo stadio dei Marsi di Avezzano?
«Spero sia innanzitutto una sfida corretta e calcisticamente godibile. Prevedo grande equilibrio, visto che anche la Valle del Giovenco attraversa un buon momento di forma, testimoniato dal recente colpaccio di Terni. Del resto, della matricola i biancoverdi hanno ben poco, avendo in organico gente del calibro di Birindelli e Caesar, per citare i più noti».
Conosce qualcuno dei suoi prossimi avversari?
«Quasi tutti, trattandosi di giocatori che hanno lungamente militato in queste categorie. Due di loro poi li rivedrò con particolare piacere: si tratta di Petitto e De Angelis, coi quali ho condiviso l’esperienza neroverde. In campo, però, non farò sconti a nessuno».
In trasferta e nei derby siete tuttora imbattuti.
«Motivo in più per guardare con ottimismo a questa sfida, nella quale, a mio avviso, più che i singoli, sarà decisivo il collettivo».
Un pronostico?
«Farli porta male, ma posso assicurarvi che non andremo ad Avezzano accontentandoci in partenza din un punticino».
«Ne ero certo, dato che sono nato proprio a Lanciano ed originario di queste parti (è di Fara San Martino ndr). E poi tra questi due club, soprattutto negli ultimi tempi, al di là della rivalità calcistica, c’è sempre stato grande rispetto, grazie all’opera svolta dalle due società».
Lo confermano anche i recenti passaggi in neroverde di Mainella e Romano.
«In rossonero mi sono subito trovato a mio agio. C’è un bel clima qui, sia a livello di spogliatoio che ambientale. Certo, essere fischiati non fa piacere, ma quando i risultati stentano ad arrivare bisogna mettere in conto anche qualche forma di dissenso, peraltro quasi sempre civilissima. E ve lo dice uno che ha giocato per svariati anni ad Avellino, dove le contestazioni sono ben più calde».
Adesso però la squadra sembra aver trovato la strada giusta.
«E’ vero. Non perdiamo da tre gare, nel corso delle quali siamo riusciti a raggranellare cinque punti che, con un pizzico di fortuna in più (chiaro il riferimento al derby di Giulianova ndr) sarebbero potuti essere benissimo sette. Vorrà dire che cercheremo di rifarci domenica, contro un’altra corregionale».
Che tipo di derby sarà quello in programma allo stadio dei Marsi di Avezzano?
«Spero sia innanzitutto una sfida corretta e calcisticamente godibile. Prevedo grande equilibrio, visto che anche la Valle del Giovenco attraversa un buon momento di forma, testimoniato dal recente colpaccio di Terni. Del resto, della matricola i biancoverdi hanno ben poco, avendo in organico gente del calibro di Birindelli e Caesar, per citare i più noti».
Conosce qualcuno dei suoi prossimi avversari?
«Quasi tutti, trattandosi di giocatori che hanno lungamente militato in queste categorie. Due di loro poi li rivedrò con particolare piacere: si tratta di Petitto e De Angelis, coi quali ho condiviso l’esperienza neroverde. In campo, però, non farò sconti a nessuno».
In trasferta e nei derby siete tuttora imbattuti.
«Motivo in più per guardare con ottimismo a questa sfida, nella quale, a mio avviso, più che i singoli, sarà decisivo il collettivo».
Un pronostico?
«Farli porta male, ma posso assicurarvi che non andremo ad Avezzano accontentandoci in partenza din un punticino».