De Juliis sta meglio: è all’ospedale di Teramo
Altri segnali di miglioramento per l’ex portiere del Castel di Sangro dopo il malore di un mese fa
C’è una chat su whatsapp che tiene uniti i protagonisti del miracolo Castel di Sangro anni Novanta - dalla serie C2 alla B - ancora oggi, a distanza di quasi 30 anni. E nelle ultime settimane il telefonino è servito per aggiornare sulle condizioni di salute di Roberto De Juliis che di quella squadra è stato il portiere, facendo il percorso che ha fatto gridare al miracolo l’Italia calcistica. Aggiornamenti vissuti con ansia da tutti i compagni di squadra. Ognuno scrive qualcosa. Ebbene l’ultimo messaggio è stato di quelli che ha fatto tirare un sospiro di sollievo: il 52enne ex portiere è stato trasferito all’ospedale di Teramo. E’ arrivato dalle Torrette di Ancona. Questyo significa in primis che non è più in pericolo di vita, altrimenti il trasferimento non sarebbe stato consentito. E che i familiari potranno seguirlo più da vicino. De Juliis è di Teramo, ma nel tempo si è stabilito a Pesaro dove viveva con la figlia. Fino alla notte tra il 20 e il 21 ottobre scorso quando è stato colpito da un’emorragia cerebrale. L’hanno trovato nella sua abitazione, a Pesaro, incosciente. Era solo in casa. La figlia non c’era. L’aspettavano per il turno di notte nell’azienda di Tavullia dove lavora da anni. È scattato l’allarme. Nella notte l’hanno portato in ospedale a Pesaro. Poi, ad Ancona. La situazione è apparsa subito grave. Sono passati giorni di ansia, angoscia e speranza. I medici hanno provato a svegliarlo. Ha aperto gli occhi. Poi, un’altra ischemia. Al capezzale si sono alternato i familiari. Un’operazione delicata e poi i graduali segnali di miglioramento. Fino al trasferimento a Teramo. Sui social il tifo degli ex compagni. Degli appassionati di calcio che l’hanno conosciuto. E le telefonate al padre, grande tifoso del Teramo, e alle sorelle per conoscere le condizioni di salute dell’ex Uomo Ragno. Ora non è più in pericolo di vita. Addirittura sabato gli sarebbero scappate delle lacrime nel rivedere la figlia alla quale ha stretto la mano. Ora l’aspetta il percorso di riabilitazione che sarà inevitabilmente lungo. Ma tiferanno tutti per lui, per quel ragazzo che alla fine degli anni Ottanta, a coronamento della trafila nelle giovanili, era diventato il terzo portiere del Teramo, la squadra della sua città, quella per la quale il padre impazziva di passione. Da lì nei dilettanti, a Bellante e a Sant’Egidio alla vibrata. Ne ha fatta di gavetta De Juliis prima dell’incrocio che gli ha cambiato la vita e la carriera. Arriva aCastel di Sangro ed è uno dei protagonisti della scalata. Nell’estate del 1995 è decisivo ai rigori al Del Duca di Ascoli quando i sangrini di Osvaldo Jaconi superano il Fano di Ettore Donati e Stefano Sgherri ai calci di rigore. Protagonista anche la stagione successiva chiusa con la qualificazione ai play off per la B, Sembrava un sogni, ma divenne realtà. Quel pomeriggio del 22 giugno 1996 fu protagonista suo malgrado. Nel senso che nella finale play off allo Zaccheria di Foggia contro l’Ascoli fu sostituito da Piero Spinosa, tutt’ora uno dei suoi miglior amici. Sostituito da Jaconi prima dei calci di rigore che daranno la promozione in B ai giallorossi. Non la prese bene quella sostituzione, passarono mesi prima che assorbisse il colpo. In B si alternava tra i pali con Lotti. E fu comunque uno di quelli che conquistò anche la salvezza. Poi, altre esperienze esaltanti a Frosinone e a Pesaro. Con la Vis ha conquistato la promozione in C1 agli ordini del tecnico Daniele Arrigoni e del compianto ds Enrico Graziani. Fino a pochi mesi fa ha partecipato alla reunion tra ex biancorossi. A Pesaro si è stabilito mettendo su famiglia. Fino alla notte tra il 20 e il 21 ottobre scorso quando è stato chiamato a compiere la parata più difficile della vita. Un volo all’incrocio dei pali e anche questa volta Roberto De Juliis sembra avercela fatta.
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